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Mafia Capitale, per la Cassazione non fu associazione mafiosa

La VI Sezione della Corte di Cassazione di Roma ha annullato, senza rinvio, la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello su Mafia Capitale: per i giudici della Suprema Corte non si trattò di associazione a delinquere. Per Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e altri 12 imputati è stato cancellato il 416 bis.
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A cura di Natascia Grbic
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La VI Sezione della Corte di Cassazione di Roma ha ribaltato la sentenza, senza rinvio, che era arrivata dalla Corte d'Appello nell'ambito del processo su Mafia Capitale. Secondo i giudici, infatti, quella di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi non fu associazione a delinquere. Per i due, e per altri 12 imputati, è stato dunque cancellato il 416 bis, il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Sempre secondo i giudici, inoltre, le associazioni di Buzzi e Carminati sarebbero due associazioni distinte e separate.

Mafia Capitale: il terremoto politico giudiziario che ha cambiato Roma

Era l'alba del 2 dicembre 2014 quando l'Italia conosce il sistema di intreccio tra politica, imprenditoria e criminalità chiamato dagli inquirenti Mafia Capitale. Un terremoto politico giudiziario che coinvolge politici di centrodestra e centrosinistra e che scuoterà profondamente la città. Uno choc la cui onda lunga arriva fino ad oggi, un evento entrato per tanti versi anche nell'immaginario collettivo. Al centro del verminaio scoperchiato dall'inchiesta Mondo di Mezzo Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative e presidente della 29 giugno, e Massimo Carminati, il ‘Cecato', protagonista di molte delle pagine più buie del Paese, dall'eversione neofascista alla Banda della Magliana. Sono accusati dalla procura di aver costruito un'associazione a delinquere di stampo mafioso, un'associazione "originale e originaria", in grado di corrompere politici e pilotare appalti. In particolare sotto l'amministrazione di centrodestra guidata da Gianni Alemanno, Buzzi e Carminati sarebbero riusciti a inquinare l'operato delle istituzioni.

Mondo di Mezzo: la sentenza di primo grado

Nella sentenza di primo grado per Mafia Capitale sono stati condannati 41 imputati su 46, ma è caduta l'aggravante mafiosa, il 416bis, per tutti gli imputati. Comminati in tutto 287 anni di carcere rispetto ai 315 chiesti dall'accusa. Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, i due accusati principali nell'inchiesta ‘Mondo di Mezzo', sono stati condannati rispettivamente a 19 e 20 anni. L'accusa aveva chiesto 28 anni di carcere. Per i giudici di primo grado Mafia capitale non è una mafia, e distingue tra due sodalizi criminali distinti, uno facente capo a Buzzi e Carminati, un secondo al solo Carminati

Mondo di Mezzo: la sentenza di secondo grado

Subito dopo la sentenza di primo grado, com'era prevedibile, la Procura di Roma ha presentato l'appello a firma del procuratore capo Giuseppe Pignatone. La sentenza ha riconosciuto in questo caso l'aggravante mafiosa, ma solo per 18 degli imputati e ha ridotto le pene per Carminati e Buzzi. I due sono stati condannati rispettivamente a 14 anni e mezzo e a 18 anni e mezzo.

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