Luca Varani torturato e ucciso: confermata condanna a 30 anni per Manuel Foffo
Manuel Foffo è stato condannato a trenta anni di carcere per aver torturato e ucciso il 23enne Luca Varani assieme a Marco Prato, al culmine di un festino durato due giorni a base di alcol e cocaina. Prato si è tolto la vita nel carcere di Rebibbia il giorno dell'inizio del processo a suo carico. I giudici della Corte d'Assise del Tribunale di Roma hanno così confermato la condanna che era stata inflitta a Foffo in primo grado al termine del processo svoltosi con rito abbreviato. Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio le arringhe finali dell'avvocato difensore di Foffo Minichetti, dei legali di parte civile Florida e Cassiani che rappresentano la famiglia e dell'avvocato Guglielmi, che rappresenta invece la fidanzata di Luca. In aula è presente anche Manuel Foffo che siede vicino ai suoi legali.
Durante il dibattimento è stata depositata una perizia psichiatrica secondo la quale l'imputato, quando ha ucciso Varani, era perfettamente in grado di intendere e di volere. L'ulteriore accertamento era stato richiesto proprio dagli avvocati della difesa, che puntavano a dimostrare come al momento dei fatti l'abuso di stupefacenti avesse alterato le capacità del loro assistito. Il risultato della perizia ha invece stabilito come "nel complesso in base ai dati tecnici estrapolati dalle numerose e approfondite indagini di natura specialistica cui è stato sottoposto Foffo ed all’esito della rivisitazione analitica dei risultati integrati della presente indagine peritale risulta che l’imputato non versasse in condizioni tali da escludere, ovvero gravemente scemare, la capacità di intendere e volere".
L'omicidio di Luca Varani
È la notte dal 3 e il 4 marzo 2016 quando in un appartamento in via Igino Giordani a Colli Aniene, periferia Est della capitale, si consuma un delitto che per mesi interrogherà la coscienza di tutto il paese. Chiusi in quella casa da due giorni, senza quasi mai uscire e continuando a bere e consumare cocaina, ci sono Manuel Foffo e Marco Prato. Si conoscono da alcuni mesi. Hanno poco più di trent'anni, il secondo è piuttosto conosciuto come pierre della vita notturna della capitale. Il 3 marzo decidono di cercare qualcuno "da uccidere", escono a "caccia" ma poi decidono di tornare a casa. Qui Prato manda un sms a Luca Varani, lo invita a casa di Foffo e scatta la trappola. Quando arriva i due gli fanno bere un narcotico e a quel punto comincia la violenza: il 23enne viene ucciso con cento tra martellate e coltellate. L'orrore di quella notte, i suoi contorni, vengono alla luce lentamente. Marco dopo l'omicidio si chiude in una camera d'albergo a piazza Bologna e si imbottisce di sonniferi, Manuel invece ha un appuntamento con i genitori per un matrimonio. Ed è proprio al ritorno che non regge più e confessa tutto al padre, facendo scoprire il corpo straziato di Luca e conducendo alla camera dove dorme Marco. Il resto è una cronaca giudiziaria che ha portato a interrogarsi migliaia di cittadini sul senso di quanto accaduto, di come sia stato possibile che due figli della Roma bene si siano trasformati in brutali e violenti carnefici.