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Le gemelle di “Come un gatto in Tangenziale” condannate a un anno per furto con destrezza

Alessandra e Valentina Giudicessa sono state condannate a un anno per furto con destrezza al termine del processo con rito abbreviato, per aver rubato vestiti per quasi 5000 euro. Le due gemelle interpretavano proprio due sorelle cleptomani nel film “Come un gatto in Tangenziale” e non è l’unico furto di cui sono accusate.
A cura di Redazione Roma
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Le gemelle ladre Alessandra e Valentina Giudicessa
Le gemelle ladre Alessandra e Valentina Giudicessa

Ladre sullo schermo e nella vita, le gemelle di "Come un gatto in Tangenziale" sono state condannate a un anno per il reato di furto con destrezza al termine dell'udienza con rito abbreviato. Le trentanovenni Alessandra e Valentina Giudicessa, sono state riconosciuti colpevoli dal giudice Sergio Natale di aver rubato capi di abbigliamento per un valore complessivo di quasi cinquemila euro. A raccontarlo oggi è l'edizione romana del Corriere della Sera.

Alessandra e Valentina: ladre al cinema e nella vita vera

Nel film con Paola Cortellesi che le ha regalato un po' di celebrità, le sorelle interpretano il ruolo di due cleptomani che non riescono a resistere all'impulso di rubare. Purtroppo per loro anche nella realtà sembrano riuscire a stare senza mettere a segno qualche furto ai danni di negozi o sprovveduti anziani. È il 12 dicembre del 2018 quando Alessandra e Valentina vengono fermate dopo aver sottratto diciotto vestiti da Falconieri, una boutique di viale Europa all'Eur. Dopo alcune settimane, al termine delle indagini seguite alla denuncia del titolare, vengono poste agli arresti domiciliari. Oggi la condanna.

Ecco come agivano le gemelle di "Un Gatto in Tangenziale"

Ma non è la prima volta che le due venivano denunciate. Nell'aprile dello scorso anno erano state denunciato per aver rubato degli occhiali in un negozio di ottica di viale Giulio Cesare, mentre lo scorso mese sono state denunciate per aver tentato di rubare il portafogli a un'anziana signora in un supermercato. In un'altra occasione avrebbero rubato un profumo in un negozio di via Marmorata. Proprio la notorietà data dal film le avrebbe reso difficile passare inosservate, come notano gli stessi inquirenti "la notorietà ricevuta per la partecipazione ad alcuni film in cui agivano esattamente secondo le modalità ora in incolpazione, ha reso semplice l’individuazione delle responsabili". Sempre lo stesso il modus operandi delle due ladre: una distraeva la commessa, mentre l'altra arraffava la merce.

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