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Opinioni

L’altare e la celtica: estrema destra e integralismo cattolico all’ombra di Papa Francesco

Gruppi politici, associazioni, ordini religiosi. Un variegato mondo che oggi ha i suoi punti di riferimento nel governo del paese grazie alla Lega, e che ha dichiarato una guerra senza quartiere ai diritti civili e all’autodeterminazione delle donne. Estremisti di destra e integralisti cattolici che si organizzano all’ombra di San Pietro.
A cura di Redazione Roma
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L'elezione al soglio pontificio di Papa Francesco, il vescovo arrivato "dalla fine del mondo", ha fatto nascere molte speranze sull'apertura e il rinnovamento della Chiesa Cattolica, ridando slancio anche ai settori più progressisti, marginalizzati sotto il breve pontificato di Benedetto XVI, e oscurati dalla leadership di Giovanni Paolo II. Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: mai come oggi il cattolicesimo sembra spaccato in due. Da una parte chi insegue il nuovo secolo, fa i conti con i costumi e una società radicalmente cambiata promuovendo lente riforme, dall'altra chi propone un'ideologia antimoderna e conservatrice in alleanza con le destre di tutto il mondo. E proprio a Roma, all'ombra di San Pietro e sotto lo sguardo di Francesco, si rafforza il legame tra cattolicesimo tradizionalista e movimenti laici provita e no gender. Una trama che coinvolge anche sigle dell'estrema destra e che arriva anche in parlamento, dopo l’esperienza del family day che ha funzionato da collettore per un fronte plurale ma in grado di compattarsi su poche parole d'ordine. A fare da punto di riferimento ci sono il ministro alle politiche per la famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, e il senatore Simone Pillon, lanciato in politica dal palco del family day e ora impegnato nel far passare un disegno di legge per rivedere radicalmente il Diritto di famiglia. Una lobby trasversale a partiti e strati sociali, i cui nemici giurati sono le unioni omosessuali, l’educazione alle differenze, la legge 194 sull’interruzione di gravidanza e, ovviamente, il movimento delle donne.

 Fondazione Sacerdotale San Pio X

Il nome potrebbe confondersi tra quello di tanti gruppi religiosi, ma la Fondazione Sacerdotale San Pio X è uno dei punti di riferimenti del tradizionalismo cattolico. I suoi appartenenti, anche conosciuti come lefebvriani, sono quelli che hanno accolto la salma di Erich Priebke (nella foto le tensioni al momento dell'arrivo della salma), criminale di guerra e ufficiale delle SS durante l'occupazione di Roma, che ha messo in atto l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Integralista e tradizionalista, la comunità è stata fondata dal vescovo Marcel Lefebvre nel 1970. Un uomo che non ha mai nascosto le sue simpatie per l'estrema destra e la sua avversione alla democrazia: "Il governo ideale è per me quello che applica i veri princìpi cattolici, come la Spagna di Franco e il Portogallo di Salazar", disse in un'intervista al quotidiano Il Secolo d'Italia. Scomunicata nel 1988 da papa Giovanni Paolo II, i seguaci di Lefebvre sono stati “riammessi” da Benedetto XVI il 21 gennaio 2009, ma lo scisma non è ancora rientrato per le rigidità in maniera dottrinale dell'ordine.

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Fraternità Sacerdotale San Pietro

Dato che la Fondazione San Pio X era stata scomunicata, nel 1988 è stata fondata la Fraternità Sacerdotale San Pietro dai sacerdoti lefebvriani intenzionati a non seguire lo scisma. Hanno sede nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini ai Catinari, dove celebrano la messa. Tra loro c'è anche Don Vilmar Pavesi, sacerdote nato in Brasile da genitori di origini italiani e portoghesi e residente a Roma dal 2011. È consigliere stretto e fidato di Lorenzo Fontana, esponente della Lega e ministro per la famiglia e le disabilità nel Governo Conte. È Don Pavesi ad aver detto all'Espresso che le donne non sono in grado di fare troppi sforzi mentali, i gay sono istigati dal demonio, che aborto e divorzio andrebbero aboliti e che i migranti "non scappano dalle guerre". Ed è sempre lui ad aver dichiarato che l'attuale ministro della Famiglia ha le sue stesse idee: una fortuna, perché le sue idee politiche "in questo momento passano". Anche Matteo Salvini  sarebbe passato da qua ad ascoltare la messa nella chiesa di Don Vilmar Pavesi. E proprio Salvini, che ha scelto Fontana per il Governo, ha firmato la prefazione del suo ultimo libro, dove emerge con chiarezza come Fontana sia un estremista antiabortista, un integralista religioso e il ministro più oscurantista che la Repubblica abbia conosciuto.

Pro Vita Onlus

Ma Lorenzo Fontana è legato anche a una delle onlus prolife più influenti d'Italia: stiamo parlando di Pro Vita, l'associazione che ogni anno organizza la Marcia della Vita e promotrice del tanto discusso World Congress of Family di Verona. Tra le sue battaglie, quella contro la cosiddetta "ideologia gender", l'utero in affitto, l'aborto (anche in caso di stupro), il divorzio e ovviamente il femminismo ("la donna si è emancipata grazie al cristianesimo", cit.). Nei suoi piani c'è la difesa della famiglia tradizionale, composta ovviamente solo dalla madre e dal padre, e il rifiuto di qualsiasi altro tipo di nucleo che non sia una coppia sposata ed eteronormata. La onlus Pro Vita ha sede a Roma, in viale Manzoni 28 C. Si definisce "apolitica e apartitica", ma – come testimonia una lunga inchiesta del Corriere della Sera – ha molti legami con Forza Nuova. A partire dal portavoce di Pro Vita, Alessandro Fiore, il cui cognome non è un semplice caso di omonimia con Roberto Fiore, il leader del partito di estrema destra: Alessandro, infatti, è il figlio maggiore. "Nessun legame con Forza Nuova – ha sempre detto Toni Brandi, il presidente di Pro Vita – io e Roberto Fiore siamo solo grandi amici". Un caso anche che Rapida Vis, l'azienda che distribuiva il notiziario di Pro Vita, avesse sede legale a Roma, in via Cadlolo 90. Nello stesso posto di Forza Nuova. Ovviamente il partito di estrema destra è un grande sostenitore delle campagne di Pro Vita e partecipa a tutte le sue manifestazioni.

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Fondazione Lepanto

L'associazione "in difesa della civiltà cristiana" non a caso ha preso il nome della famosa battaglia di Lepanto del 1751, in cui la flotta navale cristiana sbaragliò quella musulmana. Ha sede in piazza di Santa Balbina a Roma. Il presidente è Roberto De Mattei, sovranista, convinto sostenitore del fatto che esista una lobby gay all'interno della Chiesa cattolica, critico verso Papa Francesco e autore di dichiarazioni passate abbastanza discusse. Come quella secondo cui il Sacro Romano Impero crollò "per colpa dei gay". Per il presidente della Fondazione Lepanto, Papa Francesco avrebbe in mente un progetto "di sostituzione etnica della popolazione europea, in netto declino demografico, con le nuove ondate di migranti africani". È stato animatore, insieme a Steve Bannon, della protesta contro il vertice in Vaticano sugli abusi sessuali. "Il problema è la lobby gay all'interno della Chiesa", ha tuonato più volte. Apertamente contro le politiche d'accoglienza – che secondo loro potrebbero minare le fondamenta cristiane della società – la Fondazione Lepanto ha partecipato in passato a diverse manifestazioni con gruppi di estrema destra. Tra cui Militia Christi.

Famiglia Domani

Associazione "in difesa della famiglia e della vita", organizzatori di manifestazioni prolife contro la legge 194 insieme a Militia Christi e Pro Vita. Con il gruppo di estrema destra si seguono ovviamente anche su Twitter. Sono i creatori dell'Osservatorio Gender, con il quale combattono strenuamente gli omosessuali, il pericolo comunista e anche Harry Potter (Charlie Wesley e Remus Lupin sarebbero appartenenti al mondo LGBT). Sono tra gli organizzatori del Roma Live Forum, un convegno che si terrà il 16 e 17 maggio (il 18 ci sarà la Marcia per la Vita) dal titolo "Città dell'Uomo versus Città di Dio – Ordine mondiale globale versus Cristianità". Agli incontri interverrà ovviamente Roberto De Mattei della Fondazione Lepanto, e Raymond Leo Cardinal Burke (anche noto come "il cardinale di Steve Bannon"), uno dei religiosi più tradizionalisti e ultraconservatori della Chiesa cattolica.

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Generazione famiglia

Alcuni li ricorderanno per i "bus della libertà", quelli recanti la scritta: "I bambini sono maschi, le bambine sono femmine. La natura non si scioglie, stop gender nelle scuole". Sono cattolici oltranzisti, ferventi oppositori del diritto all'aborto, al divorzio e ai matrimoni omosessuali. Come Famiglia Domani, sono ossessionati dal "pericolo dell'ideologia gender" e dal femminismo. Ha organizzato insieme a ProVita Onlus, CitizenGo (da cui è finanziata), National Organization for Marriage e al Comitato Difendiamo i Nostri Figli il discussissimo World Congress of Families che si terrà a Verona tra il 29 e il 31 marzo. Tra i relatori del convegno , Matteo Salvini, Lorenzo Fontana, Massimo Gandolfini (presidente del Family Day). Il World Congress of Family è stato inserito dal Southern Poverty Law Center nella lista dei gruppi d'odio dopo che ha sostenuto la legge russa contro la propaganda gay nel 2013 e la legge per la criminalizzazione dell'omosessualità in Uganda.

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Comitato Difendiamo i Nostri Figli

Un altro gruppo cattolico oltranzista e ultraconservatore è il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, di cui il senatore Pillon risulta tra i fondatori (poi si è autosospeso dalla carica). Come tutte le altre associazioni, il Comitato si batte contro il diritto delle donne ad abortire, ha posizioni omofobe e si è battuto persino contro la diffusione del condom gratuito nelle scuole. Anche il Comitato Difendiamo i Nostri Figli è tra i ferventi promotori del World Congress of Families insieme ad altri gruppi ultra cattolici.

Forza Nuova

Il movimento di estrema destra, fondato ormai vent'anni fa da Roberto Fiore e Massimo Morsello, due ex membri del gruppo Terza Posizione rientrati in Italia dopo una lunga latitanza e diventati nel frattempo imprenditori, è da sempre vicino al cattolicesimo più integralista e oltranzista. Nel 2000, anno del Giubileo, manifesta contro il Gay Pride riuscendo a conquistare gli onori delle cronache. Per capire il rapporto tra Fn e la galassia ultra cattolica basta rivedere le immagini di un corteo tenutosi nel luglio del 2009: in testa ai militanti, inquadrati con caschi e bastoni, marciano Fiore e don Giulio Tam, prete lefebvriano. A Roma Forza Nuova è tornata alla ribalta, dopo un periodo di declino, grazie alle ronde contro la presenza dei migranti e all'organizzazione di manifestazioni in alcuni quartieri di periferia. Ma non manca ad ogni appuntamento pro vita o marcia contro l'ideologia del gender.

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Militia Christi

Per la Treccani Militia Christi è un "ordine religioso e militare-cavalleresco fondato nel 1318 da Dionigi re di Portogallo e approvato da papa Giovanni XXII (1319), che riservò ai pontefici romani il diritto di creare dei cavalieri". I miliziani di Cristo oggi sono anche un gruppo con sede nel quartiere di San Giovanni, cattolicissimi laici si battono contro le unioni civili, sono convinti che l'omosessualità sia una malattia e l'aborto un crimine, l'Islam ovviamente una minaccia da combattere da nuovi crociati. Di più: vorrebbero vedere la sovranità dell'antico Stato Pontificio restaurata e il Papa tornare a essere anche un sovrano temporale. Inutile dire che non hanno troppo in simpatia Bergoglio. Attivissimi su Twitter, quelli di Militia Christi non mancano di far discutere per le loro posizioni. Il 24 agosto del 2016, mentre si scavava ancora tra le macerie del terremoto di Amatrice, scrivevano su Twitter: "La tragedia del terremoto ci interroghi sui nostri peccati e sull'abominio delle unioni civili!".

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Azione Frontale

Piccolo gruppo che ha fatto discutere di sé con azioni provocatorie esplicitamente razziste e antisemite, Azione Frontale ha la sua sede nel quartiere di Torre Angela alla periferia Sud-Est della Capitale. Il simbolo dice molto dell'ideologia di questo gruppo: una croce in cui uno dei bracci diventa un fascio littorio. Nel 2014 il leader del gruppo, Ernesto Moroni, ha ammesso di essere stato lui ha inviare una testa di maiale alla sede della Comunità ebraica di Roma.

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Natascia Grbic

Valerio Renzi

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