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La Regione Lazio ha un nuovo Testo unico del Commercio: stop ai pre saldi e norme antispreco

Dopo vent’anni approvato dalla Regione Lazio il nuovo testo unico del commercio. Centonove articoli che aggiornano la disciplina esistente e introducono nuove norme per la tutela dei centri storici, il commercio ambulante, la semplificazione, gli outlet, i temporary store. Votano insieme M5s e Pd, si astiene il centrodestra.
A cura di Redazione Roma
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Roma e il Lazio hanno un nuovo Testo unico del Commercio. Il regolamento è stato approvato dopo vent'anni dal Consiglio regionale del Lazio nel pomeriggio di ieri. Il Testo prevede norme completamente nuove e aggiorna la disciplina già esistente, puntando sulla semplificazione della normativa relativa al Commercio. Un voto salutato con entusiasmo dal governatore Nicola Zingaretti: "Incentivi per le attività commerciali, strumenti di tutela del lavoro e misure per la lotta all'abusivismo e alla contraffazione sono i pilastri di questo importante provvedimento.  Si tratta di una riforma attesa, che per tanto tempo è rimasta ferma e che finalmente è stata approvata”. Il voto è arrivato dopo le audizioni delle associazioni di categoria, le istituzioni locali e dopo un lungo lavoro tra commissione e aula: “Con questo strumento normativo diamo seguito alle esigenze e alle richieste avanzate dai lavoratori del commercio. In particolare, alle piccole attività commerciali che in questi anni hanno sofferto di più della crisi economica del nostro territorio. Voglio ringraziare infine il Consiglio regionale per il grande lavoro svolto”.

I voti favorevoli sono stati 31, 8 gli astenuti tra le file del centrodestra e nessun voto contrario. Il Testo unico del Commercio licenziato ieri è composto da 109 articoli che tra le altre cose disciplinano l'apertura di temporary store e gli outlet. Su richiesta delle associazioni di categoria ecco arrivare norme più rigide sui saldi, con relativo inasprimento delle sanzioni e divieto dei presaldi. Per quanto riguarda le semplificazioni contenute nel testo, di particolare rilievo è la parte relativa alla Scia (la dichiarazione di inizio attività), che renderà più snello il processo burocratico per le nuove aperture. Norme ad hoc sono previste per la tutela dei centri storici delle città e il contrasto all'abusivismo.

Per il commercio degli ambulanti, chi non vedrà la possibilità di essere ricollocato in un nuovo stallo il Tuc prevede un indennizzo economico, altrimenti il finanziamento di una nuova attività o una nuova licenza. Messo un tetto poi al numero di licenze che può avere un singolo soggetto: "per evitare oligopoli sia nei mercati che fuori mercato (in quest'ultimo caso, massimo 10 licenze a livello comunale sopra i 50 mila abitanti, 5 sotto"). Per la prima volta norme a sostegno degli edicolanti, che potranno vendere altra tipologia commerciale per il 40% della superficie (tranne alcolici), e specifiche norme contro lo spreco alimentare e dei farmaci.

"Una legge storica, una riforma attesa da anni che rende moderne, certe e chiare le norme che regolano la vita di decine di migliaia di operatori del commercio così come i cittadini-clienti, mettendo al primo posto la tutela della legalità. E’ un pacchetto di riforme che rappresenta un modello per il Paese” – così il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori – Introduciamo incentivi per le attività commerciali, strumenti di tutela del lavoro e misure per la lotta all'abusivismo e alla contraffazione. Nei centri commerciali incentiviamo l’apertura di punti di primo soccorso mentre per i mercati rionali l'impegno è mai più banchi chiusi, con più bandi e maggiore peso alle associazioni degli operatori".

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