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La Locanda dei ragazzi con sindrome di down rischia di chiudere: “Raggi aveva promesso di aiutarci”

I ragazzi della Locanda dei Girasoli lanciano un nuovo appello alla sindaca Virginia Raggi che aveva promesso di trovare una soluzione parlando in diretta in tv:” Il silenzio, suo e del Comune di Roma, per noi è incomprensibile” scrivono. Intanto una petizione per salvare il locale ha raggiunto oltre 100.000 firme.
A cura di Valerio Renzi
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Continua la battaglia dei ragazzi e delle ragazze della Locanda dei Girasoli, dove lavorano giovani con la sindrome di down per non vedere chiuso il locale. In pochi giorni una petizione lanciata sul portale Change.org ha superato le 100.000 firme. Da mesi gli undici dipendenti chiedono all'amministrazione capitolina di salvare l'esperienza che va avanti dal 1999, ma per ora sono arrivate solo promesse. Lo scorso 8 dicembre la sindaca Virginia Raggi aveva chiamato in diretta durante una puntata della trasmissione televisiva ‘Portobello' condotta da Antonella Clerici, dialogando con i ragazzi ospiti in studio e promettendo un intervento volto a risolvere la situazione: "Volevo confermare che il vostro progetto è serio e offrire il nostro sostegno. E mi impegno anche io a trovare una soluzione per quanto possibile".

La petizione è stata lanciata dal papà di Anna Tagliabue, una delle dipendenti autistici o con sindrome di down, e ora dalla Locanda dei Girasoli una lettera è stata inviata al Campidoglio forte delle firme raccolte: "Il silenzio, suo e del Comune di Roma, per noi incomprensibile si è trasformato in un movimento di centomila firme. Questo ignorare la nostra richiesta d’aiuto è contraria ai principi di un’ amministrazione illuminata che dovrebbe avere come stella polare il benessere dei propri cittadini. Cittadini che in questo caso sono ragazzi disabili con le loro famiglie, ed insieme a loro cooperative sociali che con i propri mezzi portano avanti il progetto e che nulla hanno chiesto e nulla intendono chiedere in termici economici alla sua amministrazione.".

Il locale si trova al Numidio Quadrato, in via dei Supplici al civico 117, una zona piuttosto isolata. All'amministrazione è stato chiesto un locale in una zona più centrale e un'aiuto per appianare i debiti contratti per pagare le spese del locale commerciale (quasi un 1.000.000 di euro) e poter così sopravvivere.

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