Aggiornamenti sulla morte di Desiree Mariottini, stuprata e uccisa a Roma
Drogata, violentata e uccisa, quasi sicuramente soffocata o strangolata. Desirèe Mariottini, 16 anni, è morta così, in un palazzo abbandonato del quartiere San Lorenzo di Roma, uno dei luoghi simbolo delle notti della Capitale, il quartiere universitario. Desirée abitava a Cisterna di Latina con la mamma e la sorellina piccola. Giovedì sera era arrivata insieme a un'amica a Roma, probabilmente nelle viuzze di San Lorenzo ha chiesto un po' di droga, non difficile da trovare nelle piazzette del quartiere romano. Per questo episodio orribile sono state fermate nella notte del 25 ottobre due persone, due senegalesi.
Da ricostruire nei dettagli quello che è successo nella notte, ma l'autopsia ha evidenziato sul corpo della ragazza, trovata morta in uno stabile abbandonato e abitato da immigrati, segni che sono compatibili con una violenza sessuale e con l'uso di droga. Di che sostanza si tratti lo dovranno accertare gli esami tossicologici. Gli investigatori della squadra mobile hanno già interrogato l'amica di Desireè e la cugina che abita a Roma, oltre che alcuni extracomunitari.
Un testimone chiave ha raccontato la sua versione anche al programma tv Storie Italiane: "Io sono del Senegal. Io c’ero quella sera, dopo che è morta, c’ero. Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza, sono entrato e c’era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa, ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta". In quell'edificio quella notte c'erano " africani e arabi: un po’ di gente, sette persone o sei, anche un'amica di Desiree, era italiana: penso pure fosse romana, parlava romano".
Questa seconda ragazza "urlava che l’hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro". Indagini sono in corso anche per capire chi abbia chiamato il 118 per i primi soccorsi alla ragazza. Un testimone che potrebbe rivelarsi fondamentale per la ricostruzione di quanto accaduto.