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Incidente Boccea, Samuel lascia il carcere di Regina Coeli

“Mi dispiace tanto per quella donna”. Queste le parole, le uniche, di Sanuel, il 19enne accusato di concorso in omicidio per l’incidente di Boccea, uscendo dal carcere di Regina Coeli.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento. "Mi dispiace tanto per quella donna". Queste le parole, le uniche, di Sanuel, il 19enne accusato di concorso in omicidio per l'incidente di Boccea, uscendo dal carcere di Regina Coeli. Ad accompagnarlo alla macchina che lo attendeva fuori, su via della Lungara, sono state la madre, la sorella e la piccola nipotina (figlia di quest'ultima), insieme ad altri parenti. Alla domanda ‘cosa ti senti di dire alla famiglia di Corazon', il ragazzo ha ripetuto: "Mi dispiace tanto".

Sarà presto fuori dal carcere, Samuele il ragazzo di 19 anni residente nel campo nomadi della Monachina, che lo scorso mercoledì si trovava a bordo dell'auto killer che ha travolto 9 persone di fronte alla metro Battistini, uccidendo una donna filippina di 44 anni. Secondo quanto riferisce l'avvocato difensore del giovane Carlo Gugliotta, il gip di Roma Pieratti avrebbe si convalidato il fermo, ma decidendo per la scarcerazione non ritenendo sostenibile l'accusa di concorso in omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito infatti al volante dell'auto si trovata il fratello di Samuele, Entuly di 17 anni, per il quale invece è stata convalidata la custodia cautelare in carcere. "

"È andata bene, il gip ha ritenuto di convalidare il fermo ma a carico del ragazzo, che era passeggero, ha ritenuto che non siano sussistenti gli elementi di colpevolezza e quindi lo ha rimesso in libertà, ha dichiarato al termine dell'interrogatorio di garanzia l'avvocato Gugliotta, uscendo dal carcere di Regina Coeli. "Parlando col giudice ha ribadito quanto detto dalle altre persone interrogate e questa versione è stata ritenuta credibile perché hanno detto tutti quanti la stessa cosa", aggiunge l'avvocato. La rimessa in libertà del giovane potrebbe influire anche sulla situazione della ragazza 17enne, fermata subito dopo l'incidente e anche lei a bordo della Lybra, per la quale invece il tribunale dei minori aveva stabilito che rimanesse in carcere.

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