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Incidente a Roma, convalidato l’arresto del 17enne. Indagato anche il padre

Convalidato il fermo del ragazzo rom 17enne coinvolto nell’incidente della scorsa settimana alla fermata metro Battistini, a Roma: per gli inquirenti era lui alla guida dell’auto che ha travolto nove persone, uccidendo una donna. Domani interrogatorio di garanzia per il fratello maggiore. Anche il padre dei due rom indagato per concorso in omicidio volontario.
A cura di Francesco Loiacono
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È stato convalidato, dopo l'interrogatorio di garanzia, il fermo di Entuly, il ragazzo 17enne coinvolto nel tragico incidente avvenuto a Roma la scorsa settimana, nel quale una donna è morta e altre otto persone sono rimaste ferite. Secondo quanto riferito dal difensore del ragazzo di origine rom, per gli inquirenti era lui alla guida dell'auto che ha travolto alcune persone davanti alla fermata metro Battistini, alla periferia di Roma. Insieme a Entuly nell'auto c'era il fratello maggiore Samuele, che sarà interrogato giovedì, e una ragazza di 17 anni. Per Entuly è stata disposta la misura cautelare nel carcere minorile di Casal del Marmo. Gli inquirenti ipotizzano che a bordo dell'auto vi fosse anche una quarta persona: gli accertamenti per stabilire il numero dei passeggeri proseguono. Intanto, un'altra novità nelle indagini riguarda il padre dei due fratelli rom: la procura di Roma lo ha infatti iscritto nel registro degli indagati, ipotizzando per lui il reato di concorso in omicidio volontario. A disporre il provvedimento è stato il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani. "Il mio assistito ha risposto alle domande. Le sue dichiarazioni non collidono con quelle del padre, collimano perfettamente. Ha detto che c'era lui alla guida del veicolo. Il ragazzo ha spiegato che erano in quattro a bordo della macchina. Dietro c'era il fratello, il padre e la sua convivente",  ha detto l'avvocato Antonio Gugliotta, legale del ragazzo.

"Il mio assistito si è spaventato e non si è fermato all'alt perché in una circostanza precedente era stato picchiato dalla polizia e pansava di prendere di nuovo delle botte perché non aveva patente e assicurazione", racconta Gugliotta e poi sui giorni trascorsi da fuggitivi dai due fratelli dice: "Sono stati all'addiaccio e ha raccontato di essere andato a piedi a Fregene e di aver vissuto nella macchia, senza mangiare. La macchina era la sua, comprata dieci giorni prima per settecento euro. Era un catorcio e sicuramente non poteva andare a 180 chilometri orari. Il fratello dal sedile posteriore gli gridava disgraziato e voleva scendere".

Indagato anche il padre

"È indagato per concorso in omicidio volontario anche il padre dei due fratelli". A riferirlo è l'avvocato Carola Gugliotta il cui studio assiste praticamente tutta la famiglia coinvolta nel tragico impatto: il padre Bahto Halilovic, i due figli dell'uomo, Samuel (di 19 anni) e Enthony (17enne), nonché la moglie di quest'ultimo, Maddalena (17enne). "Probabilmente il signor Bahto è a piede libero a causa delle sue gravi condizioni di salute – aggiunte il penalista – Del resto altrimenti sarebbe indagato per autocalunnia. Sul suo corpo sono state riscontrate diverse lesioni e ferite riconducibili all'esplosione dell'airbag compatibili con l'incidente".

Sabato i funerali della vittima

Si celebreranno sabato mattina alle 10.30 nella parrocchia di Santa Maria della Presentazione a Torrevecchia i funerali Corazon Abordo, la donna filippina morta mercoledì sera. Da quanto si apprende, ai funerali sarà presente anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il Campidoglio pagherà le spese per le esequie e per il rimpatrio della salma nel Paese d'origine che dovrebbe avvenire lunedì prossimo.

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