Ho letto con interesse l'editoriale di Valerio Renzi intitolato "Da antifascista dico: sgomberare Casa Pound non serve a nulla" e sono d’accordo sulle conclusioni: nei confronti di vecchi e nuovi fascisti è necessario “contestarne la presenza e non normalizzarla nella vita del paese”. Roma è scossa da un’onda nera che soffia sul disagio della Capitale mettendo ogni giorno il dito nella piaga delle ferite più profonde della nostra città, i tanti episodi che hanno colpito i circoli del Pd in questo ultimo anno e mezzo lo testimoniano. Le nostre sedi e i nostri attivisti sono diventati un bersaglio della violenza dei neofascisti. Per questo mi sono rivolto al ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo il voto sullo sgombero di Casa Pound espresso in consiglio comunale, non per alimentare una polemica politica fine a se stessa. Per questo ribadiamo con forza come quel voto si inserisce in un'ampia battaglia del mio partito a Roma contro chi propaganda idee razziste e apertamente fasciste.
L’11 luglio 2017, appena eletto segretario, ero a Tor Bella Monaca quando Forza Nuova ha violato il divieto del questore di manifestare e ha messo in ostaggio tutto il quartiere e la nostra sezione a via dell’Archeologia. Pochi mesi dopo a San Giovanni siamo stati nuovamente assediati nella nostra sezione dove era in corso un’iniziativa promossa dal coordinamento antifascista con Federica Angeli ed Emanuele Fiano. Il 17 novembre 2017 c’è stato un incendio ai danni del circolo Pd di Ostia Antica. Il 28 maggio 2018 il circolo di Talenti è stato oggetto di vandalizzazioni sui muri esterni con scritte inneggianti il Ventennio fascista, il successivo 1 luglio i giovani militanti che si trovavano a via Chiovenda nel circolo Pd Subaugusta sono stati aggrediti in tarda serata da un gruppo di persone riconducibili a movimenti di estrema destra: solo la loro prontezza nel chiudersi dentro la sezione e la scelta dinon raccogliere le provocazioni ha evitato che la situazione potesse avere conseguenze ancor più gravi. L’8 luglio è stata la volta del circolo del Pd di Alberone, imbrattato anche in questo caso con scritte e simboli neonazisti. Il 13 settembre, la sigla Rivoluzione Nazionale ha rivendicato uno striscione e un fantoccio impiccato presso la sede del circolo Pd di Ponte Milvio.
Passa meno di un mese e il 6 Ottobre e il 14 Ottobre, rispettivamente, al Circolo Pd Tiburtino in Via Grotte di Gregna e al Circolo Pd del Pigneto a Via Fortebraccio sulle mura dei nostri circoli sono comparse scritte recanti insulti come “infami” o “PD infame”, fino ad arrivare a venerdì 12 Ottobre, giorno in cui alle ore 00:40 da una macchina nera, con cinque persone, a bordo è stato tirato un sacco nero di rifiuti al Circolo PD di Via Catanzaro, dove si stava tenendo una riunione di nostri giovani militanti. Una lunga serie di episodi che ha preceduto la svastica e l’insulto vergato due giorni fa all’ingresso della sezione centro storico, poche ore dopo la votazione dell’atto per lo sgombero immediato della sede di Casa Pound presentato dai nostri consiglieri comunali in Campidoglio.
Nell'ottobre 2018 abbiamo scritto al Prefetto raccontando questi episodi per denunciare la grave situazione e per chiedere un confronto affinché nella capitale del paese sia garantita l'agibilità politica del Partito democratico, e la serenità dei nostri militanti nel fare politica e animare le nostre sedi sia assoluta. Ma ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
Ora, a fronte di questa crescente ostilità che viene manifestata nei confronti del partito Democratico da gruppi o movimenti ascrivibili a forze politiche estremiste, saremmo interessati a conoscere le attività di indagini avviate in questo lungo anno caratterizzato da aggressioni e insicurezza per quanti hanno scelto il Partito Democratico quale luogo del proprio agire politico.
A Roma esiste un problema reale con la violenza delle forze di estrema destra. Siamo consapevoli della delicatezza delle indagini, nel merito delle quali ovviamente non entriamo, siamo però altrettanto consapevoli che questi “crimini di odio” sul territorio di Roma possano ricadere sotto i reati previsti dalla Legge Mancino: gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione, ovvero l’utilizzo di simbologie legate a suddetti movimenti politici.
Come democratici ci siamo rivolti alle Istituzioni che hanno il compito di arrestare questa onda nera per chiedere un intervento che non è ancora arrivato. La polemica sullo sgombero della sede di Casa Pound si inserisce in questa battaglia, con un'aggravante in più. L’indecente spettacolo mediatico degli ultimi sgomberi comandati da Matteo Salvini in città: iniziative spot che colpiscono sempre i più deboli non affrontando i problemi e calpestando i diritti. In ogni sede abbiamo sempre ribadito che per noi legalità e diritti umani sono due facce della stessa medaglia che vanno sempre difese insieme, senza distinzione di colore politico. Prima di colpire le realtà che faticosamente cercano di rispondere alle emergenze sociali della città, colmando vuoti delle Istituzioni, si deve affrontare il tema delle occupazioni politiche dei fascisti del vecchio e del nuovo millennio che a nostro avviso agiscono in contrasto con i valori e i fondamenti della Costituzione. Per rispettare la Costituzione e il nostro ordinamento invece riteniamo che in occasione di ogni sgombero si debbano garantire sempre tutti i diritti delle persone, in particolare dei soggetti più fragili. Altrimenti si genera solo più disperazione e più insicurezza in una città dove i senza fissa dimora sono già più di 10 mila e l’emergenza casa è una vera e propria bomba sociale. Lo abbiamo fatto allora, lo ribadiamo oggi.
Nello spazio di un tweet non potevo riportare una così lunga premessa ma è da queste considerazioni e da 18 mesi di battaglie e denunce che muove la mia domanda: “Ora Salvini cosa intende fare?"