I sampietrini di Piazza Venezia sono in vendita?
Via i sampietrini dalle strade più trafficate, relegare la tipica pavimentazione del centro di Roma esclusivamente alle aree pedonali. Questo è il piano più volte avanzato dal sindaco Ignazio Marino: i blocchetti di selce sono un pericolo per chi guida, in particolare i mezzi a due ruote, creano più inquinamento acustico e la loro manutenzione è difficile e costosa; per tutte queste ragioni vanno eliminati. Ora, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, si potrebbe iniziare l'eliminazione dei sampietrini dai 170 mila metri quadri di Piazza Venezia, uno degli snodi più trafficati del centro storico.
A pagare i lavori di ripavimentazione potrebbero essere i sampietrini stessi. Come? Semplice, si aggiudicherebbe la gara chi offre di più per acquistare i blocchi di leucetetite, per riutilizzarli poi come crede. Rimarrebbe però una "cornice" di sampietrini attorno ai marciapiedi per mostrare "com'era la piazza una volta" a turisti e romani. Il Campidoglio prevede l'eliminazione dei "serci" parallelamente con il rifacimento delle strade, una cambiamento graduale quindi che piano piano relegherà la pavimentazione stradale voluta da papa Sisto V a poche aree della città. Ma dato che i sampietrini fanno parte della storia e del paesaggio della città l'ultima parola sarà delle Sovrintendenze.
C'è da scommette che la polemica si riaprirà: "sampietrini si o sampietrini no?". Molti romani sono schierati a difesa della tradizione, convinti che facciano parte a pieno titolo del fascino e del paesaggio della città; tanti altri vorrebbero vedere scomparire questa pavimentazione scomposta e irregolare che fa ballare in macchina e crea rumore in una città già in preda al caos nell'ora di punta. Un punto a sfavore per il sampietrino è sicuramente quello di rappresentare una vera e propria barriera architettonica, impedendo una circolazione agevole alle carrozzine per disabili.