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Marino dichiara guerra ai sampietrini: “Via dalle strade più trafficate”

Con l’allentamento del Patto di Stabilità Ignazio Marino si augura di togliere i sampietrini dalle strade del centro della città. Si comincia con via Nazionale. Forza Italia va all’attacco contro la decisione del Campidoglio.
A cura di Valerio Renzi
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“Sampietrino” o “sanpietrino”? Ognuno lo pronuncia a modo suo a Roma, la Treccani quanto Wikipedia confermano che sono valide entrambi i termini. I sampietrini fanno parte del paesaggio di Roma, piccoli blocchi di selce che lastricano molte strade del centro della città. Provenienti da cave alle base dei Colli Albani, furono usati per la prima volta da Papa Sisto V e, fino al dopoguerra, pavimentavano la maggior parte della città.

Lo scontro sui sampietrini a Roma

Se in origine il sampietrino serviva per far scivolare meglio le carrozze sulle strade, ora passandoci sopra in motorino o in macchina si balla un po', tenendo conto che la pavimentazione non è uniforme. Ma per molti romani quello sballottolio segnala la percorrenza di una strada di casa. Per altri cittadini della Capitale invece i sampietrini sono un retaggio di una città vecchia, insicuri e scomodi, prima saranno ricoperti da una colata di cemento come tutte le altre strade meglio sarà. Il sindaco Ignazio Marino fa senza dubbio parte di questo secondo partito: "spero che con l'imminente allentamento del patto di stabilità potremo fare la manutenzione ed eliminare i sampietrini dalle strade ad alta percorrenza. Penso, ad esempio, a via Nazionale”, ha infatti dichiarato ieri al margine di un incontro con la filosofa e fisica indiana Vandana Shiva. Se ancora non è noto quali saranno le strade sottoposte a restyling, potrebbero cambiare volto strade come corso Vittorio Emanuele II e via del Corso.

Dario Rossin, consigliere di Forza Italia, non perde l'occasione per attaccare a testa bassa la maggioranza e Marino: ho presentato una mozione in Assemblea capitolina – aggiunge – per invitare a desistere da iniziative dispendiose e inutili, convogliando eventualmente le risorse che servirebbero ad attuarle a più urgenti interventi di manutenzione urbana. Il sindaco deve capire che Roma non è solo il suo centro storico”.

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