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Mafia Capitale, Alemanno dopo la condanna: “Non sapevo dei rapporti di Buzzi con Carminati”

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato condannato a sei anni di reclusione in uno dei filoni d’inchiesta su Mafia Capitale. Intervistato da Il Messaggero, Alemanno ha ribadito la sua innocenza, dicendo di essere stato schiacciato da un meccanismo più grande lui. “Ho sbagliato solo le nomine di alcuni collaboratori”.
A cura di Natascia Grbic
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Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, condannato a 6 anni
Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, condannato a 6 anni

Gianni Alemanno è stato condannato a sei anni di carcere per corruzione e finanziamento illecito. Secondo i giudici del Secondo Tribunale di Roma, l'ex sindaco era "l’uomo politico di riferimento dell’organizzazione Mafia Capitale all’interno dell’amministrazione comunale". Oltre a questo, è stata disposta la confisca di beni per 298.500 euro e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. "Sono innocente – ha dichiarato Gianni Alemanno quando i giudici hanno emesso la sentenza – E non ho soldi per quella cifra". L'ex sindaco ha ribadito che era convinto di essere prosciolto da tutte le accuse, tanto da aver deciso di non scegliere nemmeno il rito abbreviato. "Di sicuro con me si chiude il teorema Mafia Capitale, l'ho percepito anche in aula – ha detto Gianni Alemanno, intervistato da Il Messaggero – Anche se non capisco come potrei essere, secondo i giudici, il riferimento politico di un'associazione mafiosa per cui è stato condannato Panzironi e da cui sono stato prosciolto". Il pubblico ministero aveva chiesto cinque anni, ma il giudice ha deciso di aumentare la pena. L'ex sindaco ha detto che ricorrerà in appello contro la sentenza di primo grado: il nuovo processo dovrebbe tenersi tra circa un anno.

Gianni Alemanno: "Non sapevo che Buzzi avesse rapporti con Carminati"

Gianni Alemanno ha detto di non aver mai avuto nulla a che fare con Massimo Carminati e che il suo unico errore è stato quello di aver scelto male i suoi collaboratori. E che non può essere lui a dover rispondere dell'azione amministrativa di chi gli sta intorno. Secondo le parole dell'ex sindaco, lui sarebbe stata solo una marionetta inconsapevole nelle mani di persone – come Salvatore Buzzi e Massimo Carminati – che stavano ordendo trame alle sue spalle. "Sono stato schiacciato da un meccanismo incredibile. Appena eletto non volevo passare per il sindaco fascista che non dialogava con il mondo della sinistra, e così intrapresi questo rapporto, convinto che magari mi sarebbero arrivati voti da sinistra. Ma mai mi sarei potuto immaginare il sodalizio con Carminati. E questi finanziamenti arrivavano da mille sigle differenti". Poca solidarietà dal mondo della politica e nessuna chiamata da Silvio Berlusconi. "Mi aspettavo più solidarietà. Ho sentito: Gasparri, Marsilio, Rampelli, La Russa. Ma non Berlusconi".

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