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Gaia e Camilla travolte e uccise a Roma da un'auto

Gaia e Camilla investite a Corso Francia: “Subito 30 autovelox sulle strade pericolose”

Dopo il tragico incidente in cui hanno perso la vita Gaia e Camilla, il Comune di Roma ha deciso che presto saranno installati nuovi autovelox nelle strade delle capitale, soprattutto quelle più pericolose. “Ne verranno installati 29 fissi, a cominciare da quello nella galleria Giovanni XXIII per il quale sono già cominciati i sopralluoghi”.
A cura di Natascia Grbic
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Trenta autovelox a Roma sulla strade pericolose, quelle male illuminate, ad alto scorrimento e con gli automobilisti che corrono troppo. Questa è la decisione presa dal Comune di Roma dopo la tragica morte di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, investite da Pietro Genovese nella notte tra sabato e domenica. L'annuncio è stato fatto dal comandante dei vigili urbani Antonio Di Maggio: "Ne verranno installati 29 fissi, a cominciare da quello nella galleria Giovanni XXIII per il quale sono già cominciati i sopralluoghi. A Corso Francia non è possibile, per cui metteremo quelli mobili nella parte del viadotto, come già facciamo a Tor di Quinto e Ponte Milvio nelle notti dei fine settimana e anche in altri giorni". Su quella strada, soprattutto la sera quando non c'è il traffico presente durante il giorno, gli automobilisti corrono. Troppo. Sono anni che i residenti lamentano il mancato rispetto dei limiti di velocità e i pericoli per i pedoni che si trovano ad attraversare la strada in determinati punti.

La tragica morte di Gaia e Camilla, investite a Corso Francia

Una tragedia. Non ci sono altre parole per descrivere quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica su Corso Francia, all'altezza di via Flaminia. Gaia e Camilla, due ragazzine di sedici anni, sono state investite da un ragazzo poco più grande di loro, Pietro Genovese. La dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti: sembra che le due ragazze abbiano attraversato lontane dalle strisce, con il rosso, e sotto la pioggia. Secondo quanto riportato da un testimone, una macchina sarebbe riuscita a evitarle ma non la seconda, quella guidata da Pietro Genovese. Che però aveva nel sangue un tasso alcolemico di 1,4 grammi per litro. Un valore molto alto anche per chi non è neopatentato, il cui limite è 0,5. Genovese invece, non avrebbe dovuto proprio bere, ma è risultato anche non negativo agli esami per verificare la presenza nel sangue di sostanze stupefacenti.

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