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Emergenza rifiuti: M5s e le trattative con il “re della monnezza” Cerroni. Pd all’attacco

È polemica sull’accordo tra Ama e la Colari di Manlio Cerroni, il “re della monnezza” proprietario della discarica di Malagrotta. Nel mirino dell’opposizione un incontro “segreto” che si sarebbe tenuto tra Stefano Vignaroli, Paola Muraro (ancora senza la delega di assessore) e i vertici di Colari.
A cura di Valerio Renzi
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È ancora emergenza rifiuti a Roma. In diverse zone della città sacchetti e rifiuti hanno ormai invaso strade e marciapiedi tutto attorno ai secchioni. Situazione particolarmente critica nel quadrante nord-est della città, tra via Salaria e via Cassia, dove i  cittadini sono ormai esasperati. E il caldo di questi giorni non aiuta a sopportare la situazione peggiorando i miasmi.

Per superare l'empasse e aumentare i conferimenti negli impianti di tritovagliamento e in discarica, l'assessore all'Ambiente Paola Muraro, mancata la promessa di ripulire la città in una manciata di giorni, ha provveduto a trovare una soluzione siglando un accordo con la Saf di Frosinone, per accollarsi temporaneamente 300 tonnellate di rifiuti della capitale al giorno, e con la Colari di Manlio Cerroni per 200 tonnellate. Sì, proprio lui, il "re della monnezza", monopolista incontrastato degli affari sui rifiuti, il padrone della famigerata discarica di Malagrotta ormai chiusa dopo anni di polemiche e battaglie dei cittadini.

Su la Repubblica Giovanna Vitale ha riportato un ampio retroscena che avrebbe visto il membro del minidirettorio romano Stefano Vignaroli e Paola Muraro, ancora senza la nomina da assessore, trattare con il numero uno di Colari Candido Saioni. L'incontro si sarebbe tenuto nello studio di Giacomo Giujusa, pochi giorni dopo nominato assessore in XI municipio. Il paradosso? Vignaroli, grillino della prima ora, è stato protagonista per anni della battaglia per la chiusura di Malagrotta, arcinemico proprio di quel Manlio Cerroni a cui sarebbe infine giunto a chiedere una mano per togliere l'immondizia dalle strade di Roma.

Una circostanza seccamente smentita nella serata di ieri dallo stesso Stefano Vignaroli, che non ha però negato un suo ruolo: "Io non faccio accordi segreti con il Colari. L'incontro era stato già comunicato alla stampa e vedeva la partecipazione di AMA, del Colari (non Cerroni) e dell'assessore per affrontare e verificare la situazione degli impianti in vista dello sciopero annunciato e poi revocato. Tanto rumore per nulla".

E se è vero che era noto l'accordo con Colari, è altrettanto vero che la dinamica con cui sarebbe stata chiusa l'intesa, se non smentita, sarebbe sicuramente anomala dal punto di vista istituzionale. Intanto il Partito democratico è andato all'attacco. Il deputato Marco Miccoli ha portato la questione in parlamento: "Incontri segreti in studi privati, personalità politiche che senza titoli svolgono funzioni amministrative; rapporti opachi con i poteri forti della città: cosa dice il Sindaco in merito a ciò? Che cosa sta succedendo a Malagrotta? Quale è il confine tra i membri del Direttorio e l'autonomia della Giunta Raggi?.

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