903 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Nonostante le promesse dell’assessore Muraro le strade di Roma sono piene di immondizia

È emergenza per la raccolta rifiuti a Roma, in particolar modo nel quadrante Nord-Est. L’assessore Paola Muraro aveva promesso che per mercoledì 13 luglio la città sarebbe stata pulita predisponendo un piano straordinario di raccolta e smaltimento, ma qualcosa deve essere andato storto.
A cura di Valerio Renzi
903 CONDIVISIONI
Immagine

Situazione critica per i rifiuti a Roma. I social network sono pieni di foto testimonianze di cassonetti strapieni, sacchetti e immondizia sparsi tutto intorno. Problemi nella raccolta soprattutto nel quadrante Nord-Est della città: da Montesacro al Pigneto e non solo. E il caldo di certo non aiuta. Eppure l'assessore all'Ambiente Paola Muraro era stata categorica il giorno dopo l'insediamento e la nomina ufficiale, impartendo un ordine preciso all'ad di Ama Daniele Fortini: "Entro mercoledì la città deve essere pulita". Era l'8 luglio e Ama in una nota annunciava "è stato predisposto un piano straordinario di pulizia, in quanto alcune zone della città risentono ancora di criticità legate alla raccolta dei rifiuti".

Ma qualcosa deve essere andato storto. Poi sono arrivati i video dei bambini che contano i topi morti a Tor Bella Monaca, il quartiere dove nei giorni precedenti decine di cassonetti erano stati ribaltati e dati alle fiamme. Subito si precipita la sindaca Virginia Raggi a dare un segnale, con tanto di diretta su Facebook: "Con Paola Muraro, con il presidente del Municipio e con l'assessore del Municipio abbiamo creato un piccolo pool per gestire questa situazione e dargli continuità nel tempo. Non è più ammissibile che i nostri bambini siano costretti a vivere e giocare in queste condizioni: troppe persone, qui, come in altri quartieri della nostra città, vivono nel degrado. Ma attenzione, quello che ci chiedono i cittadini è di non fare la solita passerella". E ribadisce "bisogna partire dalle periferie" e "dalla Roma abbandonata".

Il punto è che a Roma, e soprattutto ai cittadini che tutti i giorni fanno lo slalom tra l'immondizia, serve una programmazione a lungo termine sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Se l'Ama non raccoglie l'immondizia non è perché i lavoratori sono pigri, non basta impartire ordini o agitare la bacchetta magica. Serve programmazione perché è l'unico modo per uscire dall'emergenza: investimenti per la raccolta, ma anche sul ciclo dei rifiuti dei romani. La mondezza rimane dentro e fuori i cassonetti perché gli impianti di tritovagliamento non reggono la mole di lavoro e la raccolta differenziata è ancora un miraggio, tanto che Ama spedirà i rifiuti dei romani all'impianto Saf di Frosinone, che accoglierà 300 tonnellate al giorno di indifferenziata, e in più anche la Colari di Manlio Cerroni ha accetta di aumentare di 100 tonnellate al giorno il conferimento nei proprio impianti, ma solo per un tempo limitato.

Della situazione ne sarà resa conto la sindaca Raggi quando si è recata in visita all'impianto di Rocca Cencia, già avrebbe dovuto conoscerla Paola Muraro che per quell'impianto è stata consulente. E allora oggi più che mai vanno prese in parola le dichiarazioni della sindaca a Tor Bella Monaca: "non servono passerelle", né pulizie d'emergenza dopo che i cittadini esasperati incendiano i cassonetti. Serve "normalità", e che la politica faccia il suo lavoro.

903 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views