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Elezioni Europee 2019, a Roma pochi voti per CasaPound e Forza Nuova dopo le rivolte anti rom

A Roma e provincia Casa Pound non arriva allo 0,5% e Forza Nuova è l’ultima lista per consensi. In tutto l’estrema destra non arriva a incassare 10.000 voti. Il clima creato dalle rivolte anti rom e anti immigrati nelle periferie di Roma portano consensi alla Lega di Matteo Salvini, primo partito a Roma e provincia.
A cura di Valerio Renzi
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Le elezioni europee riconfermano una tendenza: lo spazio per i movimenti di estrema destra è completamente occupato dalla Lega di Matteo Salvini, ma anche dai Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Nonostante le rivolte anti rom delle scorse settimane, che hanno conquistato le prime pagine dei giornali e le aperture dei notiziari televisivi, Forza Nuova si attesta ultima tra le liste a Roma e provincia, con 1826 voti pari allo 0,11% dei consensi. Meglio, ma non di molto, CasaPound che con 8.007 voti, pari allo 0,46%, si piazza alle spalle del Partito Animalista e prende circa la metà dei voti del Partito Comunista di Marco Rizzo. L'estrema destra non schioda nella capitale da percentuali da prefisso telefonico, nonostante un attivismo aggressivo tollerato dalle istituzioni, nonostante la sovraesposizione mediatica per le "rivolte" televisive con protagonisti poche decine di residenti. Come già verificato nelle scorse settimane del clima che gli agitatori xenofobi creano nei quartieri periferici contro i rom e gli immigrati – come avvenuto di recente a Torre Maura e Casal Bruciato – non si avvantaggiano elettoralmente i partitini più radicali, ma bensì la destra mainstream in grado di tradurre gli stessi slogan in forma più rassicurante e con in più l'attrattiva del voto utile. Anche a Ostia, dove CasaPound aveva conosciuto alle elezioni municipali un inedito exploit, il risultato per il movimento è deludente: solo 510 voti.

I risultati ormai definitivi raccontano che Lega a Roma e provincia è primo partito, con oltre mezzo milione di voti, mentre Fratelli d'Italia incassa 153.074 consensi nelle urne sfiorando il 9%. Il clima di paura e intolleranza creato dal basso dall'estrema destra, viene così sistematicamente recuperato nelle urne dai partiti della destra istituzionale. In cambio l'estrema destra sembra avere un'inedita copertura politica per la propria propaganda, trovando così il proprio ruolo all'interno della propaganda sovranista, con Meloni e Salvini pronti a giustificare quando fa comodo e a prendere le distanze quando esagerano. Il ministro dell'Interno è pronto a condannare le violenze, ma non sembra insomma fare nulla per prevenirle, arrivando a tollerare che una donna sia minacciata in casa con i propri figli solo perché rom, o che uomini, donne e minori siano presi in ostaggio in un centro d'accoglienza con macchine e cassonetti dati alle fiamme davanti ai cordoni delle forze dell'ordine.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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