La chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è a Roma, nel rione Campitelli, al clivo Argentario, presso il Foro Romano, immediatamente sopra il Carcere Mamertino (Carcer Tullianum), il più antico di Roma. Lì vi venivano reclusi i prigionieri illustri dell'antica Roma e proprio per questo si trova vicino alla Via Sacra nel Foro. L'agiografia cristiana vuole che vi fossero reclusi in epoca neroniana anche gli apostoli Pietro e Paolo.
La costruzione della chiesa fu iniziata nel 1597, quando la Congregazione dei Falegnami, che aveva preso in affitto la preesistente chiesa di San Pietro in Carcere sopra il Carcere Mamertino affidò i lavori a Giacomo della Porta. Lavori che proseguirono nel 1602 sotto la direzione di Giovan Battista Montano, che progettò la facciata, e poi del suo allievo Giovan Battista Soria. Il luogo di culto fu completato nel 1663 da Antonio Del Grande e venne restaurata nel 1886, con la costruzione di una nuova abside. L'interno della chiesa è a navata unica con due cappelle per lato mentre le decorazioni sono state eseguite nell'Ottocento. Tra le opere più notevoli da ricordare, una Natività di Carlo Maratta del 1651. Annessi alla chiesa vi sono un oratorio e la Cappella del Crocifisso, che risale al Cinquecento, tra il pavimento della chiesa e la volta del sottostante il Mamertino.
La chiesa la cui volta è crollata giovedì 30 agosto 2018 veniva di recente utilizzata per celebrare matrimoni in una cornice tra le più suggestive della città ma è conosciuta soprattutto per la presenza, nei sotterranei, del carcere Mamertino, una delle più antiche segrete di Roma, usato già al tempo degli antichi romani, luogo che secondo l'agiografia cattolica avrebbe ospitato anche gli apostoli San Pietro e San Paolo come detenuti. È ubicata nel Parco Archeologico del Colosseo, è di proprietà del Vicariato e la sua manutenzione è competenza della soprintendenza archeologica del Mibac. Il soffitto ligneo cassettonato crollato era del Seicento.