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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Desirée Mariottini, disposto incidente probatorio: “Testimoni aggrediti da amici degli imputati”

Rischiano di essere nuovamente picchiati e minacciati i tre testimoni chiave del processo di Desirée Mariottini. I pm hanno chiesto che venga disposto l’incidente probatorio perché c’è il rischio che gli amici degli imputati li intimidiscano: il gup ha accolto la richiesta, le loro dichiarazioni saranno cristallizzate in un’udienza protetta.
A cura di Natascia Grbic
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Saranno ascoltati in un incidente probatorio a porte chiuse i tre testimoni chiave della morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina morta lo scorso 19 ottobre in uno stabile in via dei Lucani. Secondo i pm, infatti, ci sarebbe il rischio che i tre teste vengano picchiati e intimiditi da amici degli imputati: non si tratterebbe di episodi nuovi. Già lo scorso anno i tre hanno denunciato di essere stati aggrediti o da ignoti o dagli stessi imputati prima dell'arresto, perché volevano raccontare alla polizia cos'era successo quella sera a Desirée Mariottini. Come riporta Il Corriere della Sera, in questo modo la loro testimonianza sarà cristallizzata e potrà essere utilizzata nell'ambito del processo senza che debbano parlare ancora. I tre dovranno ricostruire gli ultimi momenti di vita della 16enne, morta tragicamente a causa di un mix di alcol e droghe e violentata ripetutamente.

La morte di Desirée Mariottini nello stabile di via dei Lucani

Sono quattro gli imputati accusati di cessione di stupefacenti, violenza sessuale e omicidio volontario: si tratta di Yusif Salia, Mamadou Gara, Brian Minteh e Chima Alinno. Sarebbero stati loro a fornire la droga a Desirée, violentarla e a non chiamare i soccorsi quando era chiaro che si stava sentendo male. Una morte tragica, quella della 16enne, che è stata trovata senza vita su un materasso nello stabile abbandonato di via dei Lucani. Poco dopo sono state identificate le persone che ne avrebbero causato il decesso e arrestate. Nel registro degli indagate sono state poi iscritte altre tre persone: si tratta di Marco Mancini, Antonella Fauntleroy e Alexander Asumado, accusati di aver venduto la droga alla 16enne.

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