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Così la Regione Lazio resiste al Decreto Salvini: “600.000 euro per garantire accoglienza”

Non solo la disobbedienza dei sindaci. Dalla Regione Lazio una proposta alle altre amministrazioni locali per disinnescare gli effetti del Decreto Sicurezza di Matteo Salvini: stanziati 600.000 euro per garantire l’accoglienza ai soggetti più fragili – come donne vittima di tratta o famiglie con minori – di non essere espulsi dal circuito dell’accoglienza.
A cura di Valerio Renzi
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Con l'entrata in vigore del Decreto Sicurezza sono migliaia i migranti che verranno espulsi dal circuito dell'accoglienza. Secondo il Campidoglio solo nel comune di Roma si parla di più di mille persone. In particolare viene cancellato il permesso umanitario, con il rischio che soggetti particolarmente fragili – come donne con minori e donne vittime di tratta – vengano a trovarsi senza più sostegno o in mezzo alla strada. Per questo la Regione Lazio, con un emendamento al bilancio che porta la prima firma di Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa Radicali alla Pisana, ha deciso di stanziare 600.000 euro in due anni per consentire la permanenza nei centri Sprar a chi è stato accolto in Italia con un permesso umanitario.

"È un modo per disinnescare una delle più gravi conseguenze del decreto Salvini – spiega Capriccioli – Una delle storture più gravi del decreto ‘sicurezza' che inevitabilmente finirà per aumentare la marginalità e la precarietà, impattando in modo devastante sui territori. Ma si può intervenire e le altre amministrazioni possono seguire la nostra stessa direzione: finanziare direttamente la seconda accoglienza per coloro che a causa del decreto ne verranno privati. Una soluzione concreta e legittima per opporsi alla deriva disumana di questo governo".

Capriccioli commenta con Fanpage.it l'appello alla disobbedienza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, raccolto dal primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris e da altri sindaci: "Esprimiamo la nostra solidarietà all'iniziativa di Orlando. Ma oltre che resistere alle leggi di Salvini e del governo nei limiti del nostro mandato, dalle amministrazioni locali possiamo mettere in campo anche iniziative concrete e positive per garantire i diritti dei migranti, che ricordiamolo vuol dire anche garantire la sicurezza di tutti i cittadini e togliere terreno fertile alle mafie". "Se facciamo rete tra comuni e regioni disposti a mostrare un po' di coraggio istituzionale – conclude – possiamo disinnescare almeno in parte gli effetti del Decreto Salvini, salvaguardando i percorsi di tutela e integrazione".

Anche il governatore Nicola Zingaretti ha espresso la sua solidarietà all'iniziativa del sindaco di Palermo: "Mi sento vicino al sindaco Orlando, al suo impegno contro l'odio e capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l'ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti. Tutto sulle spalle dei territori e degli amministratori locali. Dall'odio non sono mai nati la sicurezza e il benessere per le persone, ma solo macerie per i furbi e i più forti".

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