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Confessa l’uomo che ha pestato e violentato la tassista a Roma

Dopo la diffusione dell’identikit il cerchio si è stretto inesorabilmente attorno a Simone Borgese, di professione cameriere, che non è sfuggito alla caccia all’uomo iniziata venerdì dopo il pestaggio e gli abusi sessuali contro una tassista di 43 anni alla periferia di Roma. Ieri sera la confessione.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo la diffusione dell'identikit il cerchio si è stretto inesorabilmente attorno a Simone Borgese, di professione cameriere che non è sfuggito alla caccia all'uomo iniziata venerdì dopo il pestaggio e gli abusi sessuali contro una tassista di 43 anni alla periferia di Roma. L'uomo, trent'anni, separato con una bambina di sette anni, è stato fermato in zona Pineta Sacchetti e portato in Questura nella serata di ieri, dove è stato interrogato. Questa mattina la Procura di Roma ha inviato al gip la richiesta di convalida del fermo e l'emissione del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Spetterà ora al giudice per le indagini preliminari fissare l'interrogatorio di garanzia che potrebbe avvenire tra domani e mercoledì nel carcere di Regina Coeli dove Borgese è detenuto.

La diffusione dell'identikit si è rivelata fondamentale: da quanto si apprende sarebbe stato un'altra tassista a riconoscerlo. La conducente si ricordava perfettamente di lui perché, dopo avergli detto di non avere il contante necessario per pagare la corsa, le ha lasciato il proprio numero di cellulare. E grazie al segnale di quel cellulare Simone Borgese è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile. Quando si è accorto di essere stato individuato l'uomo ha anche tentato di darsi alla fuga.

Dopo il confronto all'americana con la vittima che lo ha riconosciuto, l'uomo, accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni aggravate, è crollato confessando tutto. Agli inquirenti è apparso spossato ma lucido, ha parlato di un raptus ricostruendo per filo e per segno gli eventi, da quando è salito sul taxi su via Aurelia fino a quando ha fatto fermare la donna in una stradina in zona Ponte Galeria, in via Piscina Gagliarda nei pressi della sua abitazione, dove l'ha aggredita e seviziata. Voleva tornare a casa, ha raccontato l'uomo agli agenti, all'inizio aveva intenzione di prendere l'autobus ma poi ha deciso di fermare l'autobianca. Secondo quanto raccontato dall'uomo nell'aggressione non ci sarebbe stata nessuna premeditazione nel suo gesto, ma solo un momento di follia. Quando la notizia del fermo si è diffusa un buon numero di tassiste romane si è radunata di fronte la Questura in via San Vitale per portare la propria solidarietà alla vittima.

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