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Commesso aggredito alla Rinascente: sciopero nel giorno dei saldi estivi in centro a Roma

Sciopero dei dipendenti del marchio Burberry della Rinascente in centro a Roma, dopo l’aggressione denunciata dal commesso Marco Mastrodomenico. La mobilitazione, con annessa manifestazione fuori Rinascente, è stata indetta dal sindacato Cobas: “Il comportamento della Rinascente e della griffe Burberry è inaccettabile, anche alla luce del susseguirsi di episodi analoghi segnalati alla nostra organizzazione sindacale”.
A cura di Valerio Renzi
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Venerdì 6 luglio primo giorno dei saldi estivi a Roma. E proprio in questa occasione i lavoratori e le lavoratrici del negozio del marchio Burberry della Rinascente di via del Tritone, hanno annunciato uno sciopero in sostegno di Marco Mastrodomenico, il commesso che ha denunciato una violenta aggressione verbale ai suoi danni da parte della dirigenza. Il lavoratore ha presentato, con l'aiuto del sindacato Cobas, una denuncia presso la stazione dei Carabinieri di piazza San Lorenzo in Lucina, ma ancora nessun provvedimento interno sarebbe stato assunto dopo l'episodio. Da qui la scelta della mobilitazione.

“Il comportamento della Rinascente e della griffe Burberry è inaccettabile, anche alla luce del susseguirsi di episodi analoghi segnalati alla nostra organizzazione sindacale. – dichiara Francesco Iacovone, dell'esecutivo nazionale Cobas – Un clima assurdo che denunceremo venerdì durante il presidio in piazza Poli, angolo via Stamperia, alla vigilia dei saldi estivi, a due passi dalla Rinascente di via del Tritone al fianco di Marco e dei dipendenti ed ex dipendenti Rinascente che hanno subito un clima assurdo". Il sindacato in particolare ha chiesto di incontrare John Scaramuzza, responsabile di Emedia, che proprio venerdì si troverà a Roma.

L'episodio risale al 23 giugno scorso, quando Marco, dopo una sfuriata di un superiore, è colto da un malore ed è costretto a chiamare il 118. Secondo i rappresentanti dei lavoratori questo sarebbe solo il culmine di un "clima insostenibile", con modalità "da caserma" in cui addirittura i lavoratori sono "perquisiti nei loro effetti personali". "Le segnalazioni di questi episodi alla nostra organizzazione sindacale si susseguono e la paura sembra regnare sovrana", ha spiegato Iacovone.

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