Cittadini di Tor Sapienza in Campidoglio, ecco gli impegni dell’amministrazione

"Nel giorno più lungo", aspettando il faccia a faccia con lo stato maggiore del Pd romano e nazionale per decidere il futuro della sua giunta, Ignazio Marino ha deciso di iniziare la sua giornata incontrando i cittadini di Tor Sapienza in Campidoglio. Un confronto lungo due ore, seguito al match nello studio di Lucia Annunziata la scorsa domenica, dopo i fischi rimediati nel quartiere teatro della rivolta anti immigrati finita sulle prime pagine di tutti i quotidiani nazionali. Con il sindaco il vice Luigi Nieri, il presidente del municipio Gianmarco Palmieri, l'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini e altri esponenti della giunta. Sul tavolo tutti i problemi posti dai residenti a cui Marino ha deciso di rispondere con un programma articolato d'intervento, dopo aver ribadito il no a qualsivoglia forma di protesta violenta.

Gli impegni di Marino per Tor Sapienza

Ai residenti l'amministrazione ha promesso prima di tutto che nel centro per rifugiati di via Morandi, oggetto di raid e violenze la scorsa settimana, saranno ospitati solo donne e minori. Sul terreno della sicurezza un nuovo piano contro la prostituzione per strada, tolleranza zero contro i roghi nei campi rom, che alzano nubi tossiche sul quartiere, e un censimento di occupazioni e insediamenti abusivi, per procedere poi con lo sgombero. Come già annunciato inoltre comune e Acea metteranno mano all'illuminazione del quartiere e si predisporrà l'apertura di un nuova caserma dei carabinieri a poche decine di metri da via Morandi "entro i prossimi sei mesi".

"Questo non è un incontro occasionale ma l'inizio di un percorso che faremo insieme – ha dichiarato Marino al termine del confronto – Ci siamo dati appuntamento tra qualche giorno, o qui o a Tor Sapienza, per verificare che questo percorso stabilito insieme abbia seguito. Le strette di mano sono importanti ma abbiamo deciso di mettere tutto per iscritto preparando un verbale da sottoscrivere insieme". I cittadini avrebbero voluto che il testo finale dell'incontro contenesse l'impegno alla chiusura del campo nomadi di via Salviati e del centro per rifugiati di via Morandi, ma l'amministrazione è stata intransigente su questo punto, promettendo però più controlli.