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Carminati si preparava a fuggire, fonte della “soffiata” sarebbe il direttore de Il Tempo

A informare dell’inchiesta “Mondo di Mezzo” Massimo Carminati è Salvatore Buzzi, la sua fonte sarebbe il direttore del quotidiano romano il Tempo Gian Marco Chiocci che ora risulta indagato per favoreggiamento. Il boss preparava la sua fuga così i Ros accelerano i tempi dell’arresto.
A cura di Valerio Renzi
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Massimo Carminati sapeva dell'operazione "Mondo di Mezzo" e si preparava a fuggire, è quanto emerge da una delle informative dei Ros. Il boss di Mafia Capitale e il suo braccio destro, il ras delle cooperative Salvatore Buzzi, conversano nell'Audi Q5 di Carminati; è il 14 ottobre scorso e i due non sanno di essere intercettati. "Buzzi – scrivono i carabinieri – faceva presente di aver ricevuto notizie in merito alle indagini a carico dell'interlocutore " dal direttore di un giornale. E fa un nome: Gian Marco Chiocci, al timone del "Tempo" da poco più di un anno, con cui, secondo il Ros, "Buzzi stesso intratteneva costanti rapporti basati su reciproci interessi ". Buzzi e Chiocci intrattengono rapporti cordiali, si sono incontrati grazie all'ex sindaco Gianni Alemanno. E Chiocchi è proprio sulle tracce di Carminati, lo vuole intervistare a tutti i costi, chiede all'avvocato Ippolita Naso un incontro con il Cecato e lo ottiene, senza riuscire però ad ottenere nessuna dichiarazione pubblica.

Il direttore de "Il Tempo" si difende: "Mai detto nulla del genere a Buzzi"

Ora Chiocci per quella informazione rivelata a Buzzi è indagato per favoreggiamento. E con questa lettera indirizzata ai lettori del suo giornale si difende: " Cari lettori, sono indagato anche io. Proprio così. Nell’apprendere una storiella che il noto Buzzi – quello di Mafia Capitale – avrebbe raccontato a Carminati su di me, e cioè che niente meno gli avrei dato informazioni su alcune indagini proprio su Carminati, non mi sono affatto sorpreso . Buzzi ha spesso avuto il vizio di raccontare cose non vere o di esagerare oltremodo quelle che sapeva. L’ho scritto in tempi non sospetti su questo giornale, e lo ribadisco ora perché so bene di non aver detto nulla a Buzzi delle indagini a carico di Carminati non solo perché ne ignoravo l’esistenza ma soprattutto perché se ne fossi stato informato avrei dovuto necessariamente sapere delle indagini anche su Buzzi stesso, col quale talvolta discutevo di rom e immigrati. Dunque, che senso avrebbe avuto informare Buzzi dei guai di Carminati e non dei suoi? L’ho detto e lo ripeto; sono tranquillo perché faccio il giornalista da 25 anni nell’unico modo nel quale sono capace: da persona perbene. Se gli inquirenti mi convocano, e spero lo facciano presto, gli spiego questo e anche il resto".

Carminati preparava la fuga

Sia stato o meno Chiocci a informare Buzzi dell'inchiesta, fatto sta che Carminati da quel giorno modifica radicalmente le sue abitudini. Se il boss era già sufficientemente paranoico e attento a ogni suo spostamento e telefonata, per i Ros cambia "vistosamente le proprie abitudini mostrando di versare in un chiaro stato di agitazione". Così, nella loro ultima informativa sul caso, gli uomini del gruppo per le operazioni speciali dei carabinieri chiedono il via libera per l'arresto. Non si può più aspettare, Carminati sta preparando la sua fuga, i militari ne sono convinti. Così il 30 novembre intercettano il Cecato che esce dalla villa dove risiede a Sarcofano alla guida di una Smart bianca, a bordo anche il figlio.

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