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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, gli inquirenti: “Quadro accusatorio granitico, Natale ha pianificato tutto”

Gli elementi raccolti dagli investigatori dei carabinieri sulla morte del vicebrigadiere Cerciello Rega “rafforzano ulteriormente il già granitico quadro accusatorio nei confronti di Christian Gabriel Natale Hjort”. Per i militari anche se Finnegan Lee Elder ha confessato l’omicidio sarebbe Natale la mente dei reati e avrebbe “pianificato nei minimi dettagli tutte le fasi della condotta delittuosa”.
A cura di Simone Gorla
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Gli elementi raccolti dagli investigatori sulla morte del vicebrigadiere Cerciello Rega "rafforzano ulteriormente il già granitico quadro accusatorio nei confronti di Christian Gabriel Natale Hjort, che ha pianificato nei minimi dettagli tutte le fasi della condotta delittuosa posta in essere unitamente a Finnegan Lee Elder nel corso di quella nottata, conclusasi con la morte del vicebrigadiere Cerciello". Sono i carabinieri ad affermarlo in una informativa, depositata dalla procura di Roma in vista dell'udienze davanti al tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio del carabiniere morto nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorso

Per gli investigatori Natale ha avuto ruolo carismatico e dominante

Per gli inquirenti la posizione di Natale è resa più grave dalla circostanza che "l'arma bianca utilizzata per l'omicidio sia stata successivamente collocata nel controsoffitto della stanza, a testimonianza della comune volontà di occultare le prove a loro carico". Un gesto, quello di nascondere l'arma, che porta ad escludere "che Natale non fosse a conoscenza dell'accaduto". Infatti se è vero da un lato che Elder ha confessato l'omicidio, nell'informativa dei militari viene sottolineato che "tra i due indagati, Natale si è rivelato certamente il più carismatico" e che il giovane ha assunto "una posizione dominante non solo nel momento in cui ha negoziato la restituzione dello zaino" rubato all'intermediario coi pusher, Sergio Brugiatelli, e all'origine di tutta la tragedia, "ma anche quando ha impartito a Elder le disposizioni da adottare in occasione dell'incontro".

Cerciello Rega e Varriale condotti in un luogo buio e senza telecamere

I due giovani statunitensi, sempre secondo l'informativa dei carabinieri, avrebbero condotto il vicebrigadiere Cerciello Rega e il collega Varriale in un luogo "buio e privo di sistemi di videosorveglianza" dopo aver effettuato un sopralluogo per scegliere un punto isolato. Quindi i due indagati si sarebbero nascosti dietro le auto parcheggiate per non essere visti e "Natale, preoccupato di poter essere scoperti, ha invitato Elder ad abbassarsi, lasciando chiaramente intendere di essere lui a gestire la situazione".

Le indagini sull'omicidio hanno intanto portato alla luce un nuovo dettaglio importante. All'appuntamento con i due turisti americani, infatti, anche il collega della vittima, Andrea Varriale, si è presentato senza pistola. Il quadro risulta così ancora più oscuro: resta da capire perché due militari in servizio durante il turno di notte fossero entrambi disarmati mentre si recavano a sventare una tentata estorsione.

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