20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, gli avvocati di Finnegan Elder ritirano richiesta di scarcerazione

“Il quadro generale manca di elementi, che non consentono un completo esercizio della difesa. Che finora è fondata su una persona che ha mentito”, ha spiegato l’avvocato Renato Borzone, che ha deciso di ritirare l’istanza di scarcerazione per Finnegan Lee Elder in attesa di un quadro più chiaro dei fatti.
A cura di Enrico Tata
20 CONDIVISIONI
Finnegan Lee Elder
Finnegan Lee Elder
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Gli avvocati di Finnegan Lee Elder, lo studente americano in carcere per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, hanno ritirato l'istanza di scarcerazione per il loro assistito rivolta al tribunale del Riesame. "Evidente è che ci sono ancora investigazioni in corso, come quelle sugli abiti del carabiniere o dei ragazzi, e altre che non conosciamo. Il quadro generale manca di elementi, che non consentono un completo esercizio della difesa. Che finora è fondata su una persona che ha mentito", ha spiegato l'avvocato Renato Borzone. "La dinamica dei fatti, e non la difesa, finora è fondata su una persona che ha mentito, su persone di dubbia reputazione e su testi ‘ballerini'. Stiamo lavorando sul caso per poter chiarire i passaggi fondamentali e quindi preferiamo attendere", ha aggiunto il legale.

I legali della famiglia: "Media hanno travisato ingiustamente i fatti"

Della stessa opinione l'avvocato della famiglia di Elder, Craig Peters, che alla Cnn ha inviato un comunicato molto duro nei confronti dei media italiani, accusati di aver "ingiustamente travisato" i fatti. "Finn cerca di coltivare la speranza, ma ha sofferto di grave depressione dall'incidente. In prigione ha visto il modo in cui i media lo hanno dipinto e le circostanze del caso ed è stato difficile ascoltare i fatti così ingiustamente travisati. La famiglia spera che la verità emerga presto, così che chiunque è coinvolto possa iniziare il processo di recupero", il testo della nota. "Pare che la procura abbia fondato il suo quadro di ciò che accadde sulla scena sulla base della testimonianza di bugiardo dichiarato, un pusher di droga e un ubriaco. Dall'altro lato la versione dei ragazzi ha trovato conferme dagli incidenti obiettivi ed è la sola versione che ha senso", sostiene l'avvocato Peters dando ragione al collega italiano Borzone. I due legali fanno riferimento alle novità emerse ieri e cioè il fatto che neanche Varriale, smentendo quanto inizialmente sostenuto, fosse armato la notte dell'agguato mortale.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views