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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso a Roma: i punti ancora da chiarire nella dinamica dei fatti

Sono diversi i punti ancora da chiarire nell’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, anche dopo la confessione di due giovani turisti americani. Nella catena di eventi che è culminata con la tragica morte del militare molti sono i punti ancora oscuri, e riguardano quasi tutti il ruolo del pusher italiano Sergio Brugatelli ora ai domiciliari.
A cura di Valerio Renzi
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Sono molti ancora i punti da chiarire sulla morte di Mario Cerciello Rega, il vice brigadiere dei carabinieri assassinato con otto coltellate alle 3.00 del mattino di ieri nel quartiere Prati. Anche dopo l'arresto di due 19enni americani e la confessione di uno dei. Anche dopo il ritrovamento dell'arma del delitto, nascosta dietro un pannello del soffitto dell'hotel dove i due si nascondevano la dinamica degli eventi che ha portato all'omicidio del 34enne di Somma Vesuviana mostra molti punti ancora oscuri.

Cosa sappiamo sull'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega

Partiamo da quello che sappiamo. Elder Lee e Natale Hjorth sono due amici di 19 anni. Sono a Roma in vacanza, entrambi sono californiani. Sono in cerca di cocaina e l'acquistano nei pressi di Campo de Fiori da un pusher di strada. Quando si rendono conto che quella che hanno acquistato non è droga però tornano indietro e rubano il borsello allo spacciatore, Sergio Brugiatelli, che da quanto risulta a Fanpage.it sarebbe uno spacciatore di piccolo calibro e occasionalmente una fonte delle forze dell'ordine che controllano la zona della movida attorno a Campo de Fiori. Il 40enne chiama sul cellulare che gli hanno rubato e organizza un incontro: 100 euro e 1 grammo di cocaina in cambio del contenuto del borsello. Ma all'appuntamento si presentano Mario e un suo collega in borghese: lo spacciatore ha chiamato le forze dell'ordine e chiesto aiuto per recuperare il provento della rapina. Il resto è il tragico epilogo: Elder Lee impugna l'arma quando i militari provano a fermarlo e sferra otto coltellate mortali.

I punti ancora da chiarire:

  • Sergio Brugatelli ha chiamato il 112 e sporto formale denuncia o ha agito informalmente presso i carabinieri della stazione di piazza Farnese che conosce?
  • Che rapporto intercorre tra Brugatelli e i militari: svolge davvero il ruolo d'informatore?
  • Mario Cerciello Rega e il suo collega erano da soli o hanno agito con l'appoggio di altre pattuglie?
  • Cosa conteneva il borsello di così importante per il pusher da rischiare il coinvolgimento delle forze dell'ordine?
  • Perché su diverse pagine Facebook di "tifosi" delle forze dell'ordine spuntano le foto segnalatiche di quattro piccoli criminali , tre di nazionalità marocchina e un di un francese di origine algerina che si dice essere i responsabili dell'omicidio? Chi le ha messe in circolazione e a che scopo?
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