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Baobab, volontari e Campidoglio in cerca di una soluzione: “Usciamo dall’emergenza”

Dopo il vertice di ieri in prefettura e le dichiarazioni della sindaca Virginia Raggi, oggi un incontro tra i volontari dell’ex centro Baobab e l’assessore al Sociale Laura Baldassarre, per trovare una soluzione per i 400 migranti accampati a via Cupa. Su un punto sono d’accordo attivisti e istituzioni: è necessario uscire dall’emergenza.
A cura di Valerio Renzi
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Una soluzione per l'accampamento di via Cupa di fronte all'ex centro Baobab va trovata: centinaia di migranti, per lo più transitanti o in attesa di fare domanda per l'asilo, dormono da giorni per terra e in tende. A sostenerli decine di volontari e cittadini, assieme alle associazioni che si occupano di diritti umani. "Uscire dall'emergenza". Su questo sembrano essere d'accordo sia i volontari che la sindaca Virginia Raggi, che ieri ha affrontato il dossier Baobab con il prefetto Basiloni. Ma di certo non sono piaciute ai volontari le parole di Raggi che presentava la questione dei migranti di via Cupa prima di tutto come un "problema di ordine pubblico" che vede "i cittadini esasperati". Tempo per risolvere la situazione: una settimana, massimo dieci giorni. La prima cittadina ha poi chiamato in causa il governo Renzi, invitandolo a prendersi le proprie responsabilità in questo frangente, ipotizzando anche uno spostamento dei migranti in altre città.

Questa mattina si è svolto un incontro tra il coordinamento che sostiene l'esperienza di Baobab e l'assessore alle Politiche Sociali Laura Baldassarre, al termine del quale i volontari si sono detti soddisfatti, ma pronti a vigilare sugli impegni presi. "Ringraziamo l'assessore per l'incontro, il suo primo ufficiale. Mi sembra di capire ci sia una volontà della giunta, se non altro dell'assessore, di voler risolvere la questione. Bisogna porre fine entro breve, 7-10 giorni al fatto che ci sia gente che dorma in mezzo alla strada. Su questo l'assessore e il dipartimento si sono impegnati a trovare un tetto per i migranti in transito", ha dichiarato Andrea Costa. All'incontro di oggi seguirà un tavolo a cui prenderanno parte anche le associazioni medico-sanitarie per capire "come porre fine al non aver un tetto per i migranti in transito, non in maniera emergenziale ma strutturale".

Quello che chiedono gli attivisti è una struttura, messa a disposizione dalle istituzioni ma cogestita con chi si è impegnato in questi mesi, che sia in grado di accogliere le centinaia di transitanti, migranti per cui il nostro paese è solo una tappa ma intenzionati a chiedere asilo altrove o in marcia per raggiungere i propri familiari, "persone che hanno bisogno di un aiuto anche psicologico, non solo di un pasto e di un tetto". Per questo per Andre Costa c'è bisogno di lavorare per un luogo che "sia capace di un'accoglienza degna ai migranti in transito, in maniera strutturale, nei prossimi anni, vista l'entità strutturale del fenomeno".

Presenta all'incontro anche la presidente del II Municipio Francesca Del Bello (Pd): "È stata una riunione importante, perché dimostra che il Comune ha intenzione di affrontare questo tema. L'assessore ha preso l'impegno di gestire nell'immediato la fase emergenziale, trovando spazi adeguati di accoglienza per i migranti transitanti, differenziandoli dai richiedenti asilo. Si è presa il tempo necessario per verificare la disponibilità di luoghi per realizzare tale accoglienza".

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