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Ballottaggio Roma 2016, Giachetti sfida la Raggi su Olimpiadi, stadio e competenza

Roberto Giachetti comincia la corsa verso il ballottaggio e personalizza la sfida contro Virginia Raggi: “Il momento della rabbia e della protesta è finito, ora ci siamo solo io e lei”. E poi sfida l’avversaria su tre temi: Olimpiadi, stadio della Roma e competenza.
A cura di Valerio Renzi
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Con un messaggio sulla sua pagina Facebook Roberto Giachetti comincia la sua corsa verso il ballottaggio. Una sfida difficile, secondo molti impossibile: recuperare i 10 punti di svantaggio che dopo il primo turno lo separano da Virginia Raggi. E per tentare la mission impossible il candidato del Partito democratico punta tutto sulla personalizzazione della sfida: "Da oggi non ci sono più le polemiche, i partiti, le preferenze. Ci siamo solo io e lei. Ci sono la mia storia e la sua. Ci sono le mie idee e le sue. Ci sono la mia squadra e (non) la sua".

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E dopo la prima stoccata alla candidata grillina, ovvero il non essere ancora riuscita a presentare una squadra di governo ai romani nonostante gli annunci, Giachetti entra nel merito delle questioni, citando tre temi su cui mettere in difficoltà l'avversario: le Olimpiadi 2024, che la Raggi non vuole, lo stadio della Roma e la competenza e l'esperienza amministrativa. "Adesso il momento della rabbia e della protesta è finito – spiega Giachetti agli elettori – Adesso dobbiamo scegliere di consegnare il destino della nostra città a una persona, la più capace, la più meritevole"

"Io dico che Roma può permettersi le Olimpiadi – prosegue il messaggio – con i suoi 170.000 nuovi posti di lavoro, la mia avversaria dice di no. Io dico che Roma può permettersi di rinegoziare il debito per abbassare le tasse, lei dice di no. Io dico che Roma può permettersi il nuovo stadio, rispettando i principi di trasparenza, sicurezza, legalità, lei dice di no".

Poi Giachetti presenta gli avversari come dilettanti allo sbaraglio, facendo intravedere un collasso della città già in difficoltà, in caso di vittoria pentastellata,. Una strategia che a dire il vero finora non sembra aver pagato: "C'è una cosa che però Roma non può permettersi: un'altra avventura in Campidoglio. Io metto a disposizione la mia storia, la mia idea, la mia competenza. Perché, per cambiare una città, non basta uno slogan: devi saperlo fare".

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