Zingaretti vuole l’alleanza con Grasso, l’appello: “Nel Lazio centrosinistra resti unito”
Nicola Zingaretti chiede e auspica l'unità del centrosinistra, almeno nel Lazio. L'attuale presidente della Regione e candidato alle prossime elezioni per il Partito democratico è sicuro che per vincere di nuovo è necessario "costruire una coalizione nuova, che non disperda un patrimonio, che eviti di tornare indietro". Così il governatore in un appello "per l'unità del centrosinistra" pubblicato oggi.
Zingaretti attualmente governa con il sostegno di una coalizione che va dal Partito democratico all'ex Sel, che ora fa riferimento al vicepresidente della Regione, Massimiliano Smeriglio. Alla Pisana un gruppetto di consiglieri regionali sono riuniti nella sigla "Insieme per il Lazio" che, prima del dietrofont di Giuliano Pisapia, faceva parte del Campo Progressista lanciato dall'ex sindaco di Milano. Per il momento il neonato movimento Liberi e Uguali di Pietro Grasso, che riunisce Sinistra Italiana, Possibile e l'Mdp di Bersani e Speranza, non ha ufficializzato se sosterrà o meno la ricandidatura di Nicola Zingaretti, anche se una parte della base preme per rompere con il Pd. Per il Movimento 5 Stelle è già in campo la candidatura di Roberta Lombardi, mentre il centrodestra potrebbe scegliere l'ex ministro Maurizio Gasparri, anche se lui per ora ha sempre smentito un suo possibile coinvolgimento. Per ora anche Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, non ha ritirato la sua candidatura, appoggiata per il momento da liste civiche.
L'appello per l'unità del Centrosinistra nel Lazio
Secondo il presidente della Regione, "il Lazio ha bisogno di una nuova svolta che non può che vedere protagonista la sua sinistra. Una sinistra aperta, plurale, per ridare centralità a obiettivi strategici come la riduzione delle diseguaglianze e la lotta per la democrazia, l’inclusione, la partecipazione. Una sinistra che sappia guardare come si muove l’economia del futuro senza dimenticare la forza del lavoro, del buon lavoro, quale elemento fondante e costituivo della nostra società. Ora possiamo lavorare per costruire un nuovo modello di sviluppo".
Per questo Zingaretti lancia un appello all'unità della sinistra, almeno nel Lazio. Un appello, dice, che non è formale, "ma basato sulla mia ferrea convinzione che solo con una sinistra forte delle proprie idee e coesa nel proprio percorso sia possibile lavorare davvero per i cittadini del Lazio, continuare a contrastare le diseguaglianze, affrontare l’enorme questione sociale che abbiamo sotto i nostri occhi e che è ancora lontana dall’essere risolta. La sinistra a Roma e nel Lazio per me, per la mia storia e visione, è stata ed è soprattutto questo". Per Zingaretti non bisogna "disperdere quelle energie, ma anzi bisogna raccoglierle e rafforzarle rendendole in grado di vincere, insieme, le sfide dei prossimi anni".
Zingaretti: "Cinque anni durissimi, ma ci abbiamo messo tutto il cuore"
In questi cinque anni di governo, che Zingaretti definisce difficili e durissimi anche in virtù degli effetti della crisi economica italiana e internazionale, "abbiamo subito chiarito che per noi risanare i conti non significava produrre altra austerità. Che risanamento, sviluppo e allargamento dei diritti erano obiettivi da perseguire contemporaneamente. Perché il punto non è tanto spendere di meno, quanto essere capaci di spendere meglio, con misure più efficienti e inclusive.Lo abbiamo fatto a viso aperto. Mettendoci tutto il cuore, l’intelligenza di cui disponiamo e anche la faccia. Aprendo la Regione a energie nuove e pulite".
Zingaretti rivendica di aver eliminato il disavanzo di circa 700 milioni di euro nella sanità regionale, che fra un anno uscirà ufficialmente dal commissariamento. "Risanare il Cotral o pagare FS non ha portato solo a fare quadrare i bilanci, ma acquistare finalmente nuovi autobus e incrementare le corse così come comprare treni più moderni per tutti i pendolari", ha aggiunto Zingaretti nella sua lettera. "Grazie a questa ispirazione abbiamo vinto molte battaglie, ma ovviamente non tutto è stato risolto, anzi. Sono in primo luogo io a dire che è necessario un ulteriore cambio di passo, per voltare pagina definitivamente", conclude.