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Zingaretti ottiene la fiducia. Centrodestra diviso, Lega e Fdi agli alleati: “Traditori”

Alla Regione Lazio bocciata la mozione di sfiducia con cui il centrodestra puntava a far cadere Nicola Zingaretti, grazie all’astensione o ai voti contrati di diversi esponenti del centrodestra che di fatto non esiste più alla Pisana. Lega e Fratelli d’Italia i grandi sconfitti attaccano gli alleati bollandoli come traditori.
A cura di Valerio Renzi
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Per il momento Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio e favorito per la corsa alla segreteria del Partito democratico, può dormire sogni tranquilli. Si è risolta in una Caporetto la mozione di sfiducia su cui il centrodestra aveva scommesso per far cadere il leader del centrosinistra e tornare al voto. Alla Pisana si sono contati ieri 26 voti contrari alla mozione depositata da 11 consiglieri di centrodestra e solo 22 a favore. L'ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non ha partecipato al voto, Enrico Cavallari eletto con la Lega e passato al gruppo misto non ha votato, mentre la consigliera di Forza Italia Laura Cartaginese ha votato con la maggioranza, portando a fondo un attacco al capogruppo del partito in aula Antonello Aurigemma: "Il mio capigruppo non mi rappresenta più. Sono basita per il metodo utilizzato dai colleghi di opposizione senza condividere nulla. Viceversa, anche noi, gli esclusi, avremmo potuto dire qualcosa e dare il nostro contributo: per questo non ho firmato la sfiducia. Anche perché dopo nove mesi sarebbe solo un danno grave per la nostra regione".

Una defezione quella di Cartaginese e degli altri esponenti di centrodestra che sancisce di fatto la fine del tentativo di unità delle opposizioni di centrodestra alla Regione Lazio. Rabbia e delusione dai banchi di Fratelli d'Italia e della Lega, che hanno puntato molto sul ritorno al voto nel Lazio convinti di poter riconquistare la Regione, che non esitano a bollare come "traditori" i consiglieri che non hanno votato a favore."Da oggi è agli atti: Nicola Zingaretti, l'uomo che si presenta alla guida del Pd come ‘alternativa alla destra' governa con i voti dei transfughi del centrodestra e di una parte di Forza Italia. L'esponente principale di quello che vorrebbe essere interprete del nuovo Pd deve la sua presidenza della Regione Lazio a qualche consigliere che ha tradito il mandato degli elettori", ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

Durissima con gli alleati, o presunti tali, anche la Lega: "Finalmente si fa chiarezza. Alcuni consiglieri eletti con il centrodestra hanno deciso di sostenere in Aula o con l'assenza Nicola Zingaretti, che non passa giorno a puntare l'indice sia sul governo nazionale sia su quel che resta della coalizione. Chapeau! Invece la Lega si conferma coerente dando battaglia a questa maggioranza fallimentare, ormai un contenitore utile solo alla spartizione di incarichi, su sanità, agricoltura, rifiuti e infrastrutture". "Faremo di tutto per mandare a casa questo sistema politico ed aprire una nuova stagione del buon governo anche in Regione Lazio. C'è chi esulta per la mancata approvazione della mozione di sfiducia, ma i cittadini sono disgustati da questa classe dirigente arroccata nei palazzi del potere e assente sui territori. Una certezza: la pacchia sta per finire!", aggiungono il capogruppo del Carroccio Orlando Angelo Tripodi e i consiglieri del Carroccio Laura Corrotti e Daniele Giannini.

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