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Vittoria per il Lago di Bracciano, la sentenza del Tribunale delle Acque: “Stop ai prelievi Acea”

Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha respinto il ricorso presentato da Acea Ato 2 per il blocco alle captazioni imposto dalla Regione Lazio: il Lago di Bracciano ha vinto, la multiservizi non potrà più prelevare acqua ma dovrà attingere altrove per alimentare il fabbisogno idrico di Roma.
A cura di Alessia Rabbai
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Vittoria per il Lago di Bracciano: Acea non potrà più prelevare la sua preziosa acqua, almeno fino a quando il livello non supererà il valore vincolante del limite minimo di 161,90 metri sul livello del mare. La sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dello scorso 1 agosto ha respinto il ricorso presentato da Acea Ato2 contro il provvedimento di blocco delle captazioni emesso dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dichiarandolo "infondato". Una risorsa idrica quella contenuta nel bacino sabatino alle porte di Roma, che mantiene in vita un meraviglioso ma al tempo stesso delicato equilibrio di un ecosistema, composto da tanti esseri viventi animali e vegetali in passato messo a rischio dal repentino e vertiginoso abbassamento del livello dell'acqua. Fattore scatenante della crisi idrica, come emerso da un dossier Ispra, le captazioni della multiservizi, per alimentare il rifornimento idrico della Capitale. Una battaglia iniziata nell'autunno del 2016 portata avanti dai Comuni del Lago che, riuniti in un unico fronte e sotto una sola bandiera, hanno combattuto per la tutela del territorio, senza arrendersi, fino ad ottenere il traguardo tanto sperato.

Sentenza che Zingaretti ha definito "un'importante vittoria per i cittadini del Lazio". Il governatore della Regione ha spiegato: "Come Istituzione avevamo il dovere di tutelare l’acqua, bene insostituibile, e nel caso più specifico il Lago di Bracciano, autentico gioiello del nostro territorio. Lo abbiamo fatto, con senso di responsabilità e serietà, mettendo la parola fine ad uno scempio che durava da troppo tempo, per il bene di tutta la comunità e anche e soprattutto per le generazioni future" E ha aggiunto: "Siamo già al lavoro con tutti gli attori istituzionali per attuare i dettami della sentenza". Grande soddisfazione espressa da parte delle Istituzioni del Lago: "Una vittoria storica che per la prima volta pone al centro il rispetto dell’Ambiente e un nuovo modello di gestione sostenibile della risorsa idrica". Entusiasta per la notizia preziosa per il territorio del comprensorio lacustre, il vice sindaco del Comune di Trevignano Romano, Luca Galloni, ha pubblicato un post su Facebook: "Oggi oltre alla nostra bellezza possiamo assaporare il gusto di una grande e sudata vittoria", così scrive in un post Facebook.

La crisi idrica del Lago di Bracciano

La crisi idrica del Lago di Bracciano è cominciata nell'autunno di quattro anni fa, quando amministratori e cittadini rivieraschi, notato l'abbassamento del livello dell'acqua registrato dalle aste idrometriche poste lungo i pontili di Bracciano e Trevignano Romano, hanno dato l'allarme, preoccupati per le ripercussioni che ciò avrebbe comportato allo stato di salute dell'ecosistema. Ad accogliere la richiesta di aiuto dei Comuni è stata la Regione Lazio, il presidente Nicola Zingaretti ha emesso un'ordinanza per imporre ad Acea lo stop dei prelievi, almeno finché il lago non fosse tornato ai suoi livelli naturali, ossia al valore dello zero idrometrico, fissato a 163,04 metri sul livello del mare. Nel frattempo l'Ente Parco ha installato un misuratore che monitora la portata dei prelievi d’acqua e i dati, trasmessi in tempo reale online ad oggi sono consultabili da chiunque sul sito. Aggiornato al 2 settembre, il livello si attesta su -1,50 metri e i prelievi sono fermi da settembre 2017, mentre, come si apprende dai tecnici, l'ecosistema è in ripresa.

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