Virginia Raggi: “L’operato di Salvini? Il crimine si combatte in maniera silenziosa e sotterranea”
Dallo sgombero dell'ex Penicillina al blitz a San Lorenzo dopo la morte di Desireè fino alla fotografia sulla ruspa davanti alla villa dei Casamonica pronta per essere demolita. Negli ultimi mesi più volte il ministro degli Interni Matteo Salvini ha cercato mettere la sua immagine davanti a quella della sindaca Virginia Raggi, ma anche al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, intestandosi successi, a suo dire, in merito alla gestione della sicurezza a Roma. Un presenzialismo, quello del ministro, che non deve aver fatto piacere alla prima cittadina, che oggi ha punzecchiato il titolare del Viminale nel corso della presentazione del libro sui ‘Casamonica' scritto dal giornalista Nello Trocchia. "Il lavoro per combattere il crimine deve essere fatto giorno per giorno, talvolta in maniera silenziosa e sotterranea. Ci può essere il momento importante, in cui facciamo vedere alla cittadinanza che ci siamo, ma poi lavoro deve continuare in maniera silenziosa e dovrebbe essere fatto anche risvegliando le coscienze civili", ha detto la sindaca rispondendo a una domanda sull'operato di Salvini. E in merito ai 250 nuovi agenti delle forze dell'ordine per Roma promessi dal vicepresidente del Consiglio ha detto: "Li attendiamo. Nel frattempo, da parte mia, io sto cercando di implementare il numero degli agenti della Polizia locale. Io credo che il percorso per rendere più sicura Roma è iniziato".
Raggi: "La lotta ai Casamonica non si ferma"
Nel corso della presentazione, che si è tenuta nella sala della Prodomoteca in Campidoglio, Raggi ha dichiarato che "la lotta alla criminalità, ai Casamonica va avanti non si ferma, per un certo periodo non si è utilizzata neanche la parola mafia. Bisogna fare una scelta, chiudere gli occhi o aprirli e agire di conseguenza". Per la sindaca "il clan Casamonica è uno Stato in assenza di Stato, fa paura. Noi abbiamo deciso di sfidarli fin dalla campagna elettorale per il Municipio Ostia con la passeggiata della legalità dicendo ‘qui ci siamo noi', cose che si possono fare solo se le istituzioni si mettono insieme, per andare a rassicurare i cittadini soggetti ai soprusi e agli abusi di quelle persone, cittadini che erano rassegnati. Qualcosa si fa, qualcosa e si e' fatto".