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Virginia Raggi contro i pini ‘fascisti’, Mussolini: “Cadono per colpa di mio nonno? È da tso”

Polemiche a Roma per l’abbattimento degli alberi ‘fascisti’ piantati durante il ventennio. Commenta l’europarlamentare Alessandra Mussolini: “Direi che la Raggi con i suoi pensieri è suggestiva. Da Tso. Gli alberi a Roma cadono per colpa del fascismo, cioè per colpa di mio nonno. Sembra patologico che la sindaca abbia di questi pensieri”.
A cura di Enrico Tata
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Polemica sugli alberi 'fascisti' piantati durante il ventennio
Polemica sugli alberi ‘fascisti' piantati durante il ventennio

Gli ‘alberi fascisti', quelli piantati a Roma durante il ventennio, stanno per essere abbattuti. Come ha annunciato la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha promesso un piano straordinario per tagliare molti dei pini della Capitale, gran parte degli esemplari caduti in questi giorni a causa del vento fortissimo hanno circa novant'anni e sono stati piantati durante il regime fascista. "Ora sono giunti al termine della loro esistenza. Si tratta di piante per le quali non bastano le cure ordinarie", ha scritto la sindaca in un lungo post pubblicato su Facebook. Insomma, per la sindaca gli alberi cadono perché spesso perché sono troppo vecchi e risalgono all'epoca del fascismo. Una frase che proprio non è piaciuta all'europarlamentare Alessandra Mussolini, che commenta così, all'agenzia AdnKronos, le parole della prima cittadina: "Una perla. Direi che la Raggi con i suoi pensieri è suggestiva. Da Tso. Gli alberi a Roma cadono per colpa del fascismo, cioè per colpa di mio nonno. Sembra patologico che la sindaca abbia di questi pensieri. Anche perché dovrebbe sapere che la responsabilità è sua: come primo cittadino di Roma la manutenzione degli alberi, delle piante, è di sua responsabilità, e invece dà la colpa ad altri".

Alberi caduti, Mussolini: "I palazzi costruiti da mio nonno non cadono"

Annota ancora Mussolini: "Io abito a un passo da Villa Torlonia e i palazzi costruiti da mio nonno non cadono, mentre gli alberi che la Raggi non cura cadono, ammazzando la gente". In un certo senso danno ragione alla Raggi il consigliere di Fratelli d'Italia Lavinia Mennuni e il dirigente Federico Guidi, che riconoscono come la prima cittadina, seppur "nella sua inconsapevole comicità dettata dalla necessità di scaricare la propria incapacità", la sindaca racconta una verità: durante il governatorato di Roma dal 1922 al 1943 il verde pubblico fu al centro del governo cittadino "e la piantumazione delle migliaia di alberi citati dalla Raggi, ma soprattutto le ville storiche e i tanti parchi pubblici inaugurati in quegli anni e aperti alla pubblica fruizione, nonché l'istituzione di quella ‘Scuola giardinieri comunale' e di quel ‘servizio giardini' che sono stati vanto e primato di Roma fino al loro progressivo ridimensionamento avvenuto con i sindaci di sinistra".

Secondo la sindaca Raggi molti dei grossi pini della Capitale devono essere abbattuti perché vecchi e ormai con radici poco solide, un'operazione che la stessa prima cittadina definisce "coraggiosa" ammettendo che "cambierà il panorama di Roma". Nell'ultimo fine settimana, a causa del vento fortissimo a Roma sono caduti decine di alberi. L'incidente più grave si è verificato lunedì in viale Mazzini, dove un grosso pino è crollato due automobili e ha provocato il ferimento di due persone, una delle quali in modo grave.

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