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Viaggio nel mondo delle chat e dei blog pro Ana: “Non sarai mai troppo magra”

Se l’anoressia diventa una sottocultura: un viaggio nel mondo dei blog e dei forum ‘pro Ana’, frequentati soprattutto da giovanissime adolescenti, dove si danno consigli per dimagrire, indursi il vomito e su come resistere senza mangiare.
A cura di Simona Berterame
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"Il mio record è sedici giorni senza mangiare" scrive una ragazza con una punta di orgoglio. "E non mangiavi nulla? Bevevi soltanto?" chiede con stupore un'altra. "Sì, solo the, infusi e acqua e limone. Io sapevo che può sopravvivere senza mangiare fino a 50 giorni". Questo è solo uno dei terribili messaggi che si possono trovare nelle ormai famose chat "pro Ana".

Se l'anoressia diventa uno "stile di vita"

Un mondo fatto di rinunce e ossessioni balzato ormai alle cronache nostrane dopo il caso della giovane blogger di Ivrea denunciata per "istigazione al suicidio". Gestiva un blog chiamato" pro Ana", ovvero "pro anoressia". Sembra incredibile ma sono tantissime le ragazze in Italia e nel mondo che scelgono, più o meno consapevolmente, di abbracciare questa "filosofia". L'anoressia non è più solo un disturbo alimentare, ma uno stile di vita da seguire, presentandosi con le caratteristiche di una vera e propria sottocultura.

Il mondo dei blog e forum pro Ana

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Basta fare una semplice ricerca su internet scrivendo come parola chiave "anoressia" o "pro ana", per imbattersi in tantissimi siti e blog con consigli deliranti e pericolosi. Non è un fenomeno recente come si potrebbe pensare, è solo diventato improvvisamente un argomento mediatico. I blog più vecchi risalgono anche al 2005/2006, piattaforme dove nessuno scrive o commenta da anni ormai, eppure non sono stati oscurati e quei consigli su come "indursi il vomito" o "conteggiare le calorie" sono ancora lì, visibili a tutti. "Non sapevo neanche cosa significasse provocarsi il vomito, non sapevo cosa fossero e se esistessero drenanti, lassativi, prodotti dimagranti – ci racconta Sonia (nome di fantasia) che a fatica sta cercando di sconfiggere il suo disturbo alimentare – invece in questi blog ho imparato a farmi del male. Non ci sono altri nomi per dire cosa ho fatto, ho imparato tutto quello che non avrei dovuto imparare".

I 10 comandamenti dell'anoressia: "Non sarai mai troppo magra"

Nel sottobosco di blog e chat che incitano allo sviluppo di un perfetto disturbo alimentare troviamo i dieci comandamenti "pro ana", ovvero "essere magri è più importante

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che essere sani" e ancora "non sarai mai troppo magra", ma anche i trucchi su come nascondere le tracce di vomito in bagno e buttare il cibo senza farsi beccare dai propri genitori, le marche di lassativi migliori e consigli su come bruciare più calorie possibili. La "dieta" più gettonata tra le seguaci di Ana è la Ana boot camp diet (dieta del campo di addestramento di Ana) un piano alimentare che varia da 500 a 100 calorie al giorno (due mele da 100gr circa) fino ad arrivare a giornate di digiuno completo.

La lotta ai disturbi alimentari

Un fenomeno presente da anni e molto radicato, come denunciano da tempo le tante associazioni che combattono i disturbi alimentari, come "Mi Nutro di Vita" fondata da Stefano Tavilla, papà di Giulia morta a 17 anni di bulimia nervosa. Questa associazione ‘no profit' lotta per sensibilizzare sul tema dei disturbi alimentari e per combattere la piaga dei blog ‘pro ana'. "Nel 2014 è stata presentata la legge Marzano sul reato di ‘istigazione all'anoressia' che è stata ritirata l'anno successivo. Noi come associazione abbiamo contribuito attivamente al gruppo di lavoro che ha elaborato proposte concrete in merito al Decreto di Legge n. 438, presentato dalla Senatrice Rizzotti, purtroppo oggi ancora ferma in Senato"

Bisogna considerare che su internet non ci sono solo le trappole "pro ana", ma è possibile trovare anche comunità positive formate da ragazze e ragazzi desiderosi di sconfiggere il proprio male. Si tratta di gruppi privati su Facebook, spesso gestiti e moderati da dottori ed esperti del tema DCA (Disturbi del comportamento alimentare), dove ci si confronta per riuscire a guarire. Nessuno consiglia diete da fame ma ci si scambia indirizzi di centri specializzati sui disturbi alimentari e soprattutto ci si fa forza a vicenda.

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