Via Salviati: la sinistra pronta a fronteggiare presidio anti-rom di Forza Nuova

Forza Nuova ha lanciato una manifestazione "contro il campo rom di Via Salviati" prevista per oggi alle 19.30. Il movimento di estrema destra – il cui leader, Giuliano Castellino, è stato recentemente arrestato per l'aggressione ai due giornalisti dell'Espresso – ha usato come pretesto l'incendio che si è sviluppato qualche giorno fa all'interno di una fabbrica abusiva di via Collatina. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per identificare i responsabili e (soprattutto) chiarire la natura dell'incendio, che ancora non è stata verificata. E se le indagini non sono concluse però, Forza Nuova ha già deciso di chi è la colpa: dei rom. "Visto il susseguirsi degli incendi dolosi – hanno scritto in un comunicato – Saremo pronti a scendere in strada anche con azioni più eclatanti per chiedere la chiusura del campo rom, dove vivono gli "incendiari"". E richiamano quanto accaduto a Torre Maura, dove a diverse famiglie in emergenza abitativa è stato impedito di entrare in uno stabile che gli era stato assegnato regolarmente.

Forza Nuova contro campo rom di via Salviati, alle 18.30 contro-manifestazione

Se Forza Nuova ha deciso di organizzare una manifestazione alle 19.30, anche altre realtà hanno deciso di lanciarne un'altra per "dire ‘no' "all'ennesimo atto di razzismo e intolleranza da parte di una formazione neofascista". Per questo l'Anpi, il Movimento Khetanè, la Cgil Roma e Lazio, e Arci si troveranno oggi alle 18.30 (un'ora prima del presidio di Forza Nuova) in via Monte Buccalione, proprio all'incrocio di via Salviati. "Abbiamo chiesto al Prefetto e al Questore di non autorizzare una manifestazione dal puro stampo razzista e xenofobo – dice la Cgil in una nota – Stasera, a partire dalle ore 18.30, saremo presenti al presidio organizzato in via Monte Buccalione (incrocio con Via Salviati). Parteciperemo a questo sit-in non soltanto per ricordare che l'Italia repubblicana nasce dalla resistenza al fascismo e che anche le comunità Rom sono state vittime dello sterminio da parte dei nazi-fascisti, ma anche per dialogare con i cittadini del territorio, condividendo con loro la necessità di dare risposte concrete al disagio delle periferie. Quanto alla chiusura dei campi, la stiamo sollecitando da tempo, perché poco dignitosi per qualsiasi comunità. Ma per i campi vale lo stesso ragionamento che per le occupazioni: si deve passare oltre, ma soltanto dopo aver trovato e condiviso soluzioni adeguate".