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Velletri, la bimba investita davanti all’asilo dopo un anno resta in coma: due indagate

È ancora in coma la bimba di un anno e mezzo travolta da un’auto davanti all’asilo ‘La fattoria di mamma Cocca’ a Velletri, in provincia di Roma. Trascorso un anno dall’incidente, le sue condizioni di salute non sono purtroppo migliorate. Indagate per lesioni colpose gravissime la maestra che doveva controllarla e l’automobilista che l’ha investita.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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La bimba di un anno e mezzo investita davanti all'asilo ‘La fattoria di mamma Cocca' a Velletri il 7 agosto 2018, dopo un anno è ancora in coma. Come si apprende da Il Messaggero, in un'intervista ai genitori della piccola, le condizioni di salute della bimba non sono migliorate, ma per sopravvivere ha bisogno di un respiratore, di una macchina che misura l'ossigeno e di un bottoncino per alimentarsi, in perenne stato vegetativo. Una vita profondamente cambiata e una famiglia distrutta, spiega il papà della piccola, entrambi i genitori sono impegnati in una sfida quotidiana per garantire alla propria figlia tutto ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. Indagata per lesioni colpose gravissime la maestra titolare del centro, che aveva infatti il compito di supervisionare la bimba, sfuggita dal suo controllo e travolta da un'auto. Stessa accusa pende nei confronti dell'automobilista alla guida della Bmw, una mamma che avrebbe distolto gli occhi dalla strada per salutare la figlia davanti all'asilo. A breve la Procura di Velletri, che subito dopo l'accaduto ha sequestrato l'asilo, a breve chiuderà le indagini.

Bimba investita davanti a un asilo nido di Velletri

I drammatici fatti risalgono a un anno fa, quando la bimba intorno alle 10 si trovava nei pressi dell'asilo in via del Marco Finlandese, traversa di via Vecchia Napoli nel Comune dei Castelli Romani. Improvvisamente la piccola è sfuggita al controllo della maestra ed è stata travolta dall'auto, un impatto molto violento. L'insegnante, secondo quanto appreso, l'aveva persa di vista qualche secondo, per occuparsi di un altro bambino. Un attimo, che è stato purtroppo fatale. Poi la chiamata d'emergenza ai soccorritori e ai genitori e il volo disperato verso il Bambin Gesù di Roma, dove i medici avevano detto a mamma e papà che non c'erano speranze e che le restavano poche ore di vita.

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