Valerio Frijia, travolto a 15 anni da un treno a Labico: il Gip riapre le indagini

Valerio Frijia era un ragazzo di soli 15 anni morto tragicamente la notte del 13 gennaio investito da un Intercity a Labico, un piccolo comune sito alle porte di Roma. Non è mai stata molto chiara la dinamica dell'incidente e non si è mai saputo se il ragazzo in quel momento fosse da solo o in compagnia. Fatto sta che, a distanza di più di un anno, il Giudice per le indagini preliminari Emiliano Picca ha deciso di disporre nuove indagini per omicidio colposo sulla morte del giovane. Sono stati i genitori Alessandro ed Emiliana a insistere affinché fosse fatta chiarezza sulla notte del 13 gennaio 2018: secondo loro, infatti, Valerio Frijia non sarebbe stato investito dal treno per caso, ma sarebbe stato attratto nella stazione di Labico da qualcuno che gli voleva tendere un agguato. Adesso sul corpo del giovane – che si trova ancora nell'obitorio dell'Università di Tor Vergata – sarà fatto un esame tossicologico per vedere se al momento dell'impatto era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Sul provvedimento del Gip sono riportati anche i nomi di quattro amici di Valerio, che saranno sentiti per avere informazioni su dove si trovassero la notte dell'incidente. Sarà controllato anche il cellulare del ragazzo, per vedere chi sono state le persone con le quali ha parlato la notte del 13 febbraio.
Valerio Frijia, cos'è successo la notte del 13 gennaio 2018
La notte del 13 febbraio Valerio Frijia è uscito di casa verso mezzanotte e quaranta, forse per incontrarsi con qualcuno. Poco dopo, è stato investito da un treno diretto a Bari alla stazione di Labico. Il padre ha sempre detto che quello in cui è stato coinvolto il figlio non è stato un semplice incidente: qualcuno lo voleva togliere di mezzo. L'uomo ha dichiarato che Valerio era finito in un giro di "micro spaccio", e che forse questo c'entra qualcosa con la sua scomparsa. E, dopo l'esame tossicologico, ha detto che provvederà alla sepoltura di Valerio e al funerale: che, per protesta, non c'è ancora stato. Lo ha riferito l'uomo a Il Messaggero: "Ho fatto bene a non seppellire mio figlio, finalmente è stata imboccata la strada giusta. Non potevo accettare questa morte assurda. Dopo che Valerio ci ha lasciati, ho rischiato di perdere anche l’altro mio figlio Emanuele". Il ragazzo è rimasto coinvolto mesi fa in un grave incidente avvenuto a ottobre 2018 all'imbocco dell'autostrada A1 a Valmontone: sta facendo tutt'ora la riabilitazione.