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Roma, travolto da un treno a Labico. A 7 mesi dalla morte niente funerale per Valerio

Ancora nessun funerale per Valerio Frijia, il ragazzo di 15 anni travolto da un treno lo scorso 13 gennaio a Labico. Il suo corpo resta nella cella frigorifera dell’obitorio di Tor Vergata, a 7 mesi dalla morte. La famiglia vuole vederci chiaro e chiede una nuova autopsia.
A cura di Alessia Rabbai
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"Prima la verità, la sepoltura per noi è la fine di tutto" dice il padre di Valerio Frijia, il ragazzo di 15 anni travolto da un treno in corsa la notte del 13 gennaio scorso a Labico, nel territorio dell'area metropolitana a sud di Roma. "Valerio è oggi un ragazzo dimenticato, chiuso in una tomba mio figlio non avrebbe più speranza di vedere ristabilita la verità". Sono le parole che il genitore ha affidato a IlMessaggero a distanza di 7 mesi dalla morte del giovane, che ad oggi, rimane un mistero. La famiglia non perde la speranza e vuole capire cosa si nasconda dietro alla scomparsa del figlio e chi siano i responsabili.

Nessun funerale per Valerio

I resti del corpo di Valerio, adolescente, che andava ancora a scuola, sono conservati in una cella frigorifera dell'obitorio di Tor Vergata, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e di eventuali nuovi esami chiesti dalla famiglia. Lì resteranno finché "il caso di Valerio non sarà risolto, le circostanze della sua morte sono ancora tutte da chiarire", dice il padre, funzionario amministrativo dell’Università La Sapienza di Roma. Per la procura di Velletri il caso è chiuso ed è stata chiesta chiesta l’archiviazione per i due macchinisti del treno. Ma la famiglia non si da pace e vuole vederci chiaro: i genitori di Valerio hanno fatto opposizione al giudice dell indagini preliminari contro il decreto di archiviazione e hanno chiesto di anticiapre la data della prossima udienza, attualmente fissata per il prossimo 12 febbraio.

Chiesta una nuova autopsia

Nell’atto di opposizione, l’avvocato ha chiesto una nuova autopsia per vedere se sul corpo fatto a pezzi dal treno ci siano tracce di altri dna e se sui brandelli dei vestiti vi sia del sangue, chiesti anche nuovi accertamenti sul telefonino e sui social network usati da Valerio e, infine, l’esame tossicologico. Tutta da esplorare per la famiglia la pista della droga e dello spaccio in paese.

Travolto da un treno in corsa

Valerio, la notte tra il 12 e il 13 gennaio scorso è morto sotto a un treno. Prima dell'accaduto, era uscito di casa di nascosto e si è incontrato con qualcuno, di cui tutt'ora resta sconosciuta l'identità, vicino al locale di Labico, punto di ritrovo abituale dei giovani del posto. L'ipotesi sostenuta dal padre è che Valerio sarebbe finito in un "giro di spaccio, in qualcosa molto più grande di lui e sarebbe stato punito per aver ceduto droga nella zona di un altro".

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