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Valentina, discriminata al colloquio perché ‘sembra un maschio’, il Gay Village le offre un lavoro

Valentina, discriminata per un colloquio di lavoro in uno stand della manifestazione estiva ‘Lungotevere in Festa’ che si è sentita dire dall’imprenditore che aveva “bisogno di donne” non “di un maschio mancato”, ha invece ottenuto un periodo di prova all’interno del Gay Village. “I messaggi di solidarietà non bastano più – spiega Imma Battaglia – bisogna dare una mano seriamente a queste persone, poiché poche hanno oggi la forza di denunciare le discriminazioni subite”.
A cura di Simona Berterame
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La storia di Valentina, troppo ‘maschio mancato' per avere un colloquio di lavoro per uno stand della manifestazione ‘Lungotevere in Festa', sta per giungere ad un epilogo positivo. Sabato sera la giovane, accompagnata dalla sua fidanzata Clelia, ha incontrato Imma Battaglia al Gay Village, nota discoteca lgbt dell'Estate Eomana. L'imprenditrice e ex consigliera comunale ha accolto a braccia aperte la ragazza e le ha offerto un posto di lavoro nel Villaggio Rainbow di Testaccio.

«Ho chiesto a Valentina quali esperienze lavorative aveva, al momento non abbiamo ancora scelto una mansione precisa per lei. Settimana prossima avrà un colloquio con il nostro responsabile della produzione e potrà iniziare un periodo di prova per entrare a far parte della grande famiglia del Gay Village» ha annunciato Imma Battaglia con una punta di orgoglio. Durante la lunga chiacchierata serale, Imma le ha raccontato un po' della sua vita, fatta di continue lotte per i diritti civili delle persone omosessuali e di quella volta, tra i banchi di scuola del primo superiore, che venne discriminata anche dal suo insegnante. «Era il primo giorno, – racconta – il professore iniziò a fare l'appello. Quando arrivò al mio cognome mi alzai e dissi ‘presente'. Lui mi guardò e mi disse con disprezzo ‘ma qui c'è scritto Imma e tu sembri un maschio'».

Dopo il polverone mediatico legato alla storia di Valentina, questo è il primo atto concreto di aiuto che ha ricevuto la giovane. «I messaggi di solidarietà non bastano più – tuona la Battaglia – bisogna dare una mano seriamente a queste persone, poiché poche hanno oggi la forza di denunciare le discriminazioni subite. Il Gay Village è prima di tutto un'attività commerciale e non potevamo rimanere fermi a guardare dopo aver letto i messaggi ricevuti da Valentina»

Valentina dal canto suo è entusiasta di iniziare questa nuova esperienza lavorativa: «Dalla discriminazione che ho subito è uscito finalmente qualcosa di buono. Ho cercato di mandare, anche attraverso i media, tanti messaggi contro la discriminazione e l'omofobia ma adesso è capitato anche qualcosa di concreto per me e ne sono felice»

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Sono nata a Roma nel 1992. Ho studiato Scienze della comunicazione a Roma Tre. Giornalista pubblicista dal 2014 e professionista dal 2021. Ho lavorato per l'agenzia videogiornalistica Meridiana Notizie, ho scritto per il blog dell'Huffington Post e ho fatto parte dello staff comunicazione della campagna elettorale di Alfio Marchini nel 2013. Socio fondatore di Gvpress (Associazione italiana giornalisti videomaker) e membro della giuria scientifica dello Smartphone d'oro. Ho collaborato alla realizzazione del documentario sul caso di Marco Vannini andato in onda sul canale Nove. Dal 2014 lavoro per Fanpage.it realizzando video e articoli nella Capitale e in tutto il centro Italia. 
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