Ultime notizie sulla morte di Sara Bosco
Quella di Sara Bosco è una storia di droga e solitudine. La ragazza, di soli 16 anni, è stata trovata senza vita lo scorso 8 giugno sulla lettiga arrugginita di un padiglione abbandonato del Forlanini, l'ospedale fantasma di Roma, da tempo alla ribalta della cronaca per essersi trasformato in un dormitorio per senzatetto e tossicodipendenti. Secondo le prime ricostruzioni, l'adolescente, residente con la famiglia a Santa Severa, nella zona marittima della Capitale, sarebbe morta di overdose o addirittura si sarebbe suicidata, stando al contenuto di alcuni messaggi inviati alla madre qualche giorno prima del decesso. Ma, nelle ultime ore, sta prendendo sempre più piede tra gli inquirenti l'ipotesi di omicidio volontario. Ecco, allora, la ricostruzione in ordine cronologico della vicenda che sta indignando la Capitale e l'Italia intera.
News del 17 giugno
"La cooperativa dove Sara era ricoverata è una eccellenza italiana": la parola agli avvocati
Mentre gli inquirenti continuano a cercare prove concrete per poter incastrare il pusher fermato per la morte di Sara Bosco, la 16enne tossicodipendente trovata senza vita in uno dei padiglioni abbandonati dell'ospedale Forlanini di Roma, interviene l'avvocato della comunità di Perugia in cui la ragazza era ospite e da cui è scappata poco prima del decesso. "La fuga è avvenuta verso le 6 ed è stato subito lanciato l'allarme – ha spiegato Mario Tedesco, avvocato della Comunità Il Piccolo Carro -. Non è un carcere, se uno vuole scappare ci riesce anche facilmente". La mancata vigilanza da parte della comunità sembrerebbe essere oggetto di attenzioni da parte della magistratura, perché forse se Sara non fosse scappata, non sarebbe morta. L'avvocato, però, nega: "Nessuno è stato sentito dai magistrati, questa è una cooperativa d'eccellenza, per 45 ospiti ci sono 80 operatori".
News del 14 giugno
Morte di Sara Bosco: si indaga per omicidio. Forlanini sgomberato
La pista del suicidio è scartata dal pm Antonio Di Maio che è impegnato nel caso della morte di Sara Bosco. La ragazza, infatti, sarebbe stata uccisa. E nel registro degli indagati ci sarebbe anche un nome, quasi sicuramente un pusher che le avrebbe consegnato la dose fatale di eroina: l'accusa è di omicidio volontario e spaccio di stupefacenti. Non convince neppure la versione dei fatti fornita dalla madre di Sara: la donna ha raccontato di aver trovato per prima il cadavere della figlia e di aver allertato i soccorsi, ma la sua testimonianza pare avere diverse incongruenze. Intanto, l'ospedale Forlanini è stato sgomberato. "All'interno – si legge in una nota della Questura di Roma – sono state trovate in tutto 24 persone, denunciate all'Autorità giudiziaria per occupazione abusiva".
"Sara ha ricominciato a drogarsi in comunità. Io la controllavo"
Katia Neri, la mamma di Sara Bosco, la ragazza di 16 anni morta per overdose nei padiglioni abbandonati dell'Ospedale Forlanini di Roma, rilascia una intervista telefonica in esclusiva a Fanpage.it. "So per certo che mia figlia ha ricominciato a drogarsi in comunità a Perugia – racconta -. Da lì mi telefonava più volte a settimana, ma lo sa, le telefonate sono comunque registrate. Non mi poteva dire tutto quello che succedeva, mi doveva dire quello che faceva comodo agli operatori". Dopo averla cercata per un mese e mezzo, in cui ne aveva perso le tracce, la donna ha deciso di recarsi al Forlanini, dove spesso Sara si rifugiava, negando di averci vissuto anche lei per un periodo di tempo. "Io abito a casa mia, io ho un altro figlio, c'ho un marito. Io andavo a Roma quando scappava Sara e andavo a cercarla, visto che loro non riuscivano mai a ritrovarla, la ritrovavo io e poi facevano il verbale, me la ridavano e tornava a casa". Chi dice la verità?
News del 10 giugno
"Sara sorrideva sempre. Poi un anno fa l'incubo eroina"
La madre di Sara Bosco rilascia una intervista al Corriere della Sera. "Mia figlia era una ragazza libera– dichiara – vivace certo, ma libera. E fino a un anno fa sorrideva sempre, amava la musica e andare a ballare con le amiche". Respinge le accuse che l'opinione pubblica ha rivolto alla sua famiglia: "Non è vero che era una sbandata, aveva anche un padre e un fratello più piccolo". Neppure lei riesce a capire come l'adolescente sia caduta nella trappola dell'eroina, all'incirca un anno fa. La colpa, probabilmente, è di un compagno di classe di Santa Severa che l'ha introdotta in un giro di pusher della Stazione Termini di Roma. Lì pare abbia conosciuto un ragazzo di origine afgana. "Sembrava un tipo a posto – ricorda ancora Katia – ma con lui lei ha cominciato a drogarsi e da lì in poi è stata la fine".
News del 9 giugno
L'sms alla madre e l'appello disperato di Sara: "Salvatemi"
Mentre continuano le ricerche degli inquirenti, emergono alcuni dettagli fondamentali sulla vita di Sara e la sua dipendenza dall'eroina. Per la stampa non è difficile ricordare che lo scorso gennaio, qualche mese prima della tragedia, la madre di Sara, Katia Neri, a sua volta ex tossicodipendente, si era rivolta alla trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto" per denunciare la scomparsa della figlia dalla loro abitazione di Santa Severa. Fu in quell'occasione che la donna ha raccontato alle telecamere della trasmissione di Federica Sciarelli dell'ultimo sms ricevuto da Sara: "Girl fine". La ragazza, ha continuato la madre, non è mai stata un tipo tranquillo: si era avvicinata giovanissima all'eroina e aveva smesso di frequentare la scuola, per questo i genitori sono stati costretti a mandarla nel centro di disintossicazione di Perugia, da cui è scappata calandosi giù per una finestra e aiutandosi con un lenzuolo. Tornata a casa, è scappata di nuovo in cerca dell'eroina, quella stessa droga che le sarebbe stata fatale negli ultimi istanti della sua vita.
Continuano le indagini: avanza l'ipotesi dell'istigazione al suicidio
La madre di Sara non si dà pace, ma gli investigatori provano a rispondere ad alcune domande sulla morte della ragazza. In primis, chi ha consegnato alla giovane vittima la droga? Probabilmente qualche pusher della Stazione Termini o un senzatetto del Forlanini. La vicenda ha però ancora parecchie lacune, per questo la procura decide di aprire un fascicolo con ipotesi di reato di istigazione o aiuto al suicidio per la morte di Sara Bosco, mentre sta ascoltando come testimoni alcune persone che abitualmente si rifugiano nei sotterranei dell'ospedale per la notte.
News dell'8 giugno
Ritrovato il corpo di una 16enne nei sotterranei del Forlanini: è Sara Bosco
Il corpo senza vita di Sara Bosco è stato scoperto la notte dell'8 giugno 2016 in uno dei padiglioni abbandonati dell'ospedale Forlanini di Roma. Dalle prime notizie rese note dagli inquirenti, la ragazza è una adolescente tossicodipendente da poco fuggita da una comunità di recupero di Perugia. Accanto al cadavere della giovane, su cui apparentemente non ci sono segni di violenza, la madre. La donna avrebbe raggiunto il nosocomio troppo tardi: quando è arrivata la figlia era già morta. E' stata lei a scoprire per prima la giovane senza vita e ad allertare i soccorsi. Per il momento la pista seguita dalle forze dell'ordine è quella di morte per overdose da eroina, ma si aspettano i risultati dell'autopsia per fare maggiore chiarezza. Non si sa ancora bene come e con chi Sara abbia raggiunto il Forlanini, già noto alle cronache romane per essere diventato negli ultimi anni un rifugio per senzatetto, prostitute e ragazzi con problemi di droga.