Ubriaco aggredisce la polizia prima del corteo antidegrado: arrestato il Brasiliano
Massimiliano Minnocci, soprannominato il "Brasiliano", una certa notorietà come culturista e per avere un discreto seguito su Facebook grazie alle sue comparsate televisive, non ha mai tradito le sue simpatie per l'estrema destra. Basta vedere i tatuaggi che gli ricoprono tutto il corpo: un ‘me ne frego' in bella mostra sopra il sopracciglio destro e il ritratto di Benito Mussolini sul pettorale sinistro, una daga con su scritto ‘Dux' su un braccio. Non deve così stupire di vederlo partecipare a manifestazioni contro gli immigrati come quella di sabato mattina a Pietralata, indetta da Casa Pound per "dire basta a degrado e immigrazione". Bersaglio della protesta i cittadini stranieri, per lo più provenienti dall'Est Europa, che stazionano nella zona della stazione della metropolitana, spesso ubriachi.
Peccato che questa volta il Brasiliano si sia presentato prima dell'appuntamento decisamente su di giri. Ubriaco se l'è presa con le forze dell'ordine che già da un'ora prima del concentramento presidiavano la zona del concentramento. Alla richiesta di identificarsi Minnocci dava in escandescenze insultando gli agenti con frasi come "pezzi di merda con la divisa se non mi lasciate andare vi ammazzo a tutti e faccio una strage. Me ve magno a tutti, bastardi". E ancora: "Siete finiti, con il mio avvocato ve faccio spaccare il culo a tutti. Ricordatevi io vi faccio l'ergastolo ma prima o poi vi ammazzo". Esternazioni tutte riportato a verbale nel verbale redatto dagli agenti intervenuti, due dei quali sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche dopo la colluttazione con l'uomo.
Solo alcuni giorni fa il Brasiliano era stato ospite della trasmissione di Enrico Lucci in onda su Rai 2 Reality Sciò, dedicata al racconto dell'Italia "dei muscoli e dei tatuaggi". Con i suoi post e le sue dirette su Facebook dalla pagina Brasiliano Roma, Minnoci ha guadagnato un certo seguito in alcuni ambienti, diventando una delle tante "star di quartiere" sui social network. Durante l'udienza il culturista e tatuatore, classe 1979, non ha nascosto la sua avversione per la presenza degli stranieri pur affermando la sua estraneità al contesto della manifestazione.