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Tubercolosi, un altro caso all’ospedale Fatebenefratelli: è un’infermiera di 21 anni

Una studentessa di 21 anni è stata ha contatto la tubercolosi mentre si trovava impegnata sul campo in un reparto di prima linea. Si tratta del sesto caso registrato. Dall’ospedale Fatebenefratelli rassicurano che sono state prese tutte le precauzioni e che non si rischia il contagio.
A cura di Alessia Rabbai
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Una ragazza di 21 anni è stata trovata positiva alla tubercolosi all'ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina, a Roma. E' il sesto caso dopo i cinque dei mesi scorsi riguardanti il personale sanitario della struttura. Si tratta di una studentessa di Scienze infermieristiche dell'Università di Tor Vergata che svolge il tirocinio al pronto soccorso e che sarebbe stata contagiata in un reparto dove si erano già registrati dei casi.

Tubercolosi: le misure prese

La giovane, a seguito di alcuni controlli, è stata mandata all'ospedale Spallanzani specializzato in malattie infettive, secondo quanto indicato in questi casi dal protocollo di procedura della Regione Lazio. A togliere ogni dubbio sono stati gli esiti della tac. Anche altri studenti si sono sottoposti al Quantiferon Test, che attraverso il prelievo del sangue permette di individuare la probabilità di un infezione tubercolare.

Ospedale Fatebenefratelli: "Non c'è rischio epidemia"

"Non c'è rischio epidemia – rassicurano dall'ospedale – il caso è l'esito di controlli effettuati frequentemente e che hanno portato a scoprire sei episodi in quattro mesi su 1.200 dipendenti". E aggiungono: "Uno solo di questi è evoluto in malattia". Una parte del personale è preoccupata "ma il 95% delle persone positive al Quantiferon test non sviluppa la tubercolosi", dice lo pneumologo del Fatebenefratelli Giovanni Battista Capoccetta.

Cos'è la tubercolosi

Sul portale dell'Epidemiologia per la sanità pubblica c'è scritto:

La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio. Il contagio può avvenire per trasmissione da un individuo malato, tramite saliva, starnuto o colpo di tosse. Per trasmettere l’infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tb si ammalano subito. Il sistema immunitario, infatti, può far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, pronto a sviluppare la malattia al primo abbassamento delle difese. Si calcola che solo il 10-15% delle persone infettate dal batterio sviluppa la malattia nel corso della sua vita.

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