Torre Maura, il Campidoglio: “Rom smistati in piccoli gruppi dentro strutture già esistenti”
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Le famiglie rom in emergenza abitativa che dovevano essere accolte nell'Ex Clinica di Torre Maura saranno smistate in piccoli gruppi all'interno di strutture già esistenti. È questo quanto dichiarato da Marco Cardilli, vice capo di gabinetto con deleghe alla Sicurezza e alla Protezione civile, in conferenza stampa dopo le proteste divampate ieri nel quartiere. "Sono qui per rassicurare dell'azione del Comune su questa problematica specifica – ha detto Cardilli – Devo dire che con grande senso di responsabilità ci siamo subito attivati già da questa notte e abbiamo deciso di procedere a una progressiva ricollocazione delle persone ospitate. Questo per restituire tranquillità alla parte sana del quartiere e anche per tutelare i 33 minori e le persone fragili che al momento sono ospiti della struttura. Stiamo vagliando tutte le possibili soluzioni sul territorio di Roma, soluzioni alternative e che siano parimenti dignitose per tutte loro". E a chi gli ha chiesto se il "Piano Rom" fosse per caso gestito male, ha risposto che tutto sta procedendo come concordato e pianificato.
Le violenze esplose contro i rom a Torre Maura
Le proteste esplose ieri a Torre Maura contro l'arrivo delle famiglie rom nell'Ex Clinica hanno avuto un'escalation di violenza la sera. Nel pomeriggio diversi residenti hanno iniziato a scrivere suo social del trasferimento degli "zingari" nella struttura di via Codirossoni, dandosi appuntamento davanti l'ingresso. In poco tempo sono arrivate lì davanti centinaia di persone, tanto che è dovuta intervenire la celere per presidiare il cancello. Sul posto anche CasaPound, giunta in forze appena saputo della protesta contro l'arrivo delle famiglie rom: tra queste, 33 minori. Insulti, minacce e cassonetti dati alle fiamme. Un camion con dei panini per le persone già trasferite all'interno dell'Ex Clinica è stato assaltato dalla folla e il cibo gettato a terra. Calpestato, pur di non vederlo arrivare alla bocca di qualcuno che ha fame. Una vicenda vergognosa che la dice lunga su quanto accaduto ieri sera a Torre Maura.
Il "Piano Rom" del Campidoglio sta davvero funzionando?
Ma il "Piano Rom" del Comune di Roma sta davvero funzionando? Perché quanto avvenuto ieri sera a Torre Maura sembra suggerire il contrario. La creazione di ghetti etnici non è probabilmente l'alternativa più adeguata e dignitosa alla chiusura dei campi rom. "Il Comune di Roma avrebbe fallito con qualsiasi decisione avesse preso in seguito alle proteste – ha detto Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 Luglio – Se avesse deciso di lasciare le persone nell'Ex Clinica di Torre Maura (cosa che non ha fatto) avrebbe fallito perché si sarebbe aperto l'ennesimo "centro di raccolta rom". E ha fallito perché ha deciso di spostarle, perché ha ceduto alla pressione imposta da chi non voleva la struttura. Il Campidoglio ha preso una scelta sbagliata all'origine: e questo non può che generare fallimenti successivi. Adesso c'è il rischio che il Comune, trovandosi in difficoltà, offra delle cose improponibili ai rom e che quindi questi finiscano per strada".