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Torre Maura, il Campidoglio: “Rom smistati in piccoli gruppi dentro strutture già esistenti”

Dopo le proteste esplose ieri a Torre Maura per l’arrivo di alcune famiglie Rom nell’Ex Clinica di via Codirossoni, il Campidoglio ha dichiarato che le avrebbe trasferite da un’altra parte. In conferenza stampa Marco Cardilli ha detto che non sanno ancora in quali strutture andranno, ma saranno ricollocati in piccoli gruppi in stabili già esistenti.
A cura di Natascia Grbic
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Le famiglie rom in emergenza abitativa che dovevano essere accolte nell'Ex Clinica di Torre Maura saranno smistate in piccoli gruppi all'interno di strutture già esistenti. È questo quanto dichiarato da Marco Cardilli, vice capo di gabinetto con deleghe alla Sicurezza e alla Protezione civile, in conferenza stampa dopo le proteste divampate ieri nel quartiere. "Sono qui per rassicurare dell'azione del Comune su questa problematica specifica – ha detto Cardilli – Devo dire che con grande senso di responsabilità ci siamo subito attivati già da questa notte e abbiamo deciso di procedere a una progressiva ricollocazione delle persone ospitate. Questo per restituire tranquillità alla parte sana del quartiere e anche per tutelare i 33 minori e le persone fragili che al momento sono ospiti della struttura. Stiamo vagliando tutte le possibili soluzioni sul territorio di Roma, soluzioni alternative e che siano parimenti dignitose per tutte loro". E a chi gli ha chiesto se il "Piano Rom" fosse per caso gestito male, ha risposto che tutto sta procedendo come concordato e pianificato.

Le violenze esplose contro i rom a Torre Maura

Le proteste esplose ieri a Torre Maura contro l'arrivo delle famiglie rom nell'Ex Clinica hanno avuto un'escalation di violenza la sera. Nel pomeriggio diversi residenti hanno iniziato a scrivere suo social del trasferimento degli "zingari" nella struttura di via Codirossoni, dandosi appuntamento davanti l'ingresso. In poco tempo sono arrivate lì davanti centinaia di persone, tanto che è dovuta intervenire la celere per presidiare il cancello. Sul posto anche CasaPound, giunta in forze appena saputo della protesta contro l'arrivo delle famiglie rom: tra queste, 33 minori. Insulti, minacce e cassonetti dati alle fiamme. Un camion con dei panini per le persone già trasferite all'interno dell'Ex Clinica è stato assaltato dalla folla e il cibo gettato a terra. Calpestato, pur di non vederlo arrivare alla bocca di qualcuno che ha fame. Una vicenda vergognosa che la dice lunga su quanto accaduto ieri sera a Torre Maura.

Il "Piano Rom" del Campidoglio sta davvero funzionando?

Ma il "Piano Rom" del Comune di Roma sta davvero funzionando? Perché quanto avvenuto ieri sera a Torre Maura sembra suggerire il contrario. La creazione di ghetti etnici non è probabilmente l'alternativa più adeguata e dignitosa alla chiusura dei campi rom. "Il Comune di Roma avrebbe fallito con qualsiasi decisione avesse preso in seguito alle proteste – ha detto Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 Luglio – Se avesse deciso di lasciare le persone nell'Ex Clinica di Torre Maura (cosa che non ha fatto) avrebbe fallito perché si sarebbe aperto l'ennesimo "centro di raccolta rom". E ha fallito perché ha deciso di spostarle, perché ha ceduto alla pressione imposta da chi non voleva la struttura. Il Campidoglio ha preso una scelta sbagliata all'origine: e questo non può che generare fallimenti successivi. Adesso c'è il rischio che il Comune, trovandosi in difficoltà, offra delle cose improponibili ai rom e che quindi questi finiscano per strada".

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