Tolleranza zero contro i roghi tossici: 4 arresti in due giorni
Dopo che anche il prefetto Paola Basiloni, ascoltata dalla Commissione d'inchiesta parlamentare sul degrado nelle periferie e nei grandi centri urbani, ha ipotizzato l'intervento dell'esercito per mettere fine al fenomeno dei roghi tossici nella capitale, i carabinieri hanno intensificato l'attività di repressione del fenomeno.
Quattro arresti in flagranza di reato
Il bilancio di due giorni di controlli serrati è di quattro persone arrestate e di tre denunciate dai militari della Compagnia Roma Casilina. Il primo intervento è avvenuto in via Lucrezia Romana, dove in uno spazio verde i militari hanno fermato il titolare di un'azienda di materiale scenografico e due dipendenti, intenti a dare alle fiamme del materiale di scarto. La seconda operazione è avvenuta in via Fratelli Marchetti, dove l'operaio di una ditta produttrice di infissi è stato arrestato in flagranza mentre incendiava materiale ferroso e i titolari denunciati.
Combustione e gestione illecita di rifiuti
Denunciati e arrestati sono tutti accusati di gestione e combustione illecita di rifiuti, essendo stati sorpresi a incendiare scarti di lavorazione impregnati di vernici, che dovrebbero essere smaltiti con precise modalità prescritte dalle leggi. I carabinieri hanno dato inizio ai serrati controlli soprattutto dopo i numerosi esposti dei residenti nella zona, preoccupati dal fumo tossico che si innalza dai roghi.
Roghi tossici: coinvolte aziende economia legale
Un'operazione che porta ancora una volta alla luce come quello dei roghi tossici e dello smaltimento illegale di rifiuti, non riguardi solo i campi rom, ma anche una parte consistente dell'economia legale che decide di risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti avvelenando però l'aria che respiriamo tutti.