Terremoto a Roma: perché si avverte un boato durante una scossa
Un boato ha svegliato centinaia di cittadini di Roma, in concomitanza del terremoto di magnitudo 3.3 registrato alle ore 5.03 di stamattina, lunedì 11 maggio. In tanti tra coloro che hanno avvertito la scossa, specialmente i residenti che abitano in prossimità dell'epicentro di Fonte Nuova, si sono domandati cosa abbia provocato il rumore mentre la terra ha tremato, durato pochissimi istanti. Fanpage.it lo ha chiesto Maurizio Pignone, sismologo Ingv, l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia: "Il rumore che si avverte in concomitanza di un terremoto, specialmente se si verifica nei primi 10 chilometri di profondità, come in questo caso, è provocato dalle onde sismiche che arrivano in superficie e che a contatto con l'aria possono provocare un boato – spiega l'esperto – il rumore è causato proprio dal passaggio delle onde sismiche, il terreno si comporta come un enorme altoparlante che si muove sotto ai nostri piedi, trasferendo le vibrazioni all'aria". Il boato, aggiunge il sismologo, "può di fatto essere proporzionale alla magnitudo per l'energia sprigionata dalla singola scossa, in questo caso, di moderata entità".
Il terremoto di stamattina isolato e di entità moderata
"Quello di stamattina possiamo affermare che si sia stato un terremoto isolato, con una sola replica alle ore 5.14 di magnitudo 0.7, sempre con epicentro Fonte Nuova e alle 15 nessun altro evento rilevato – continua Pignone – In Italia come Ingv registriamo dai 40 ai 50 terremoti al giorno, in questo momento registriamo una serie di sequenze sismiche in Italia, tra cui una nel Lazio rilevata ieri sera nel Viterbese. Il 90% delle scosse è di magnitudo inferiore a 2, non percepibili dall'uomo, ma rilevate dalla strumentazione. Durante il lockdown abbiamo registrato una soglia di percepibilità dei terremoti più alta, dovuta al fatto che le persone stavano a casa con assenza di rumori di auto e un diffuso silenzio".
La pericolosità sismica intorno Roma
La mappa dell'Ingv mostra fasce colorate, che suddivdono l'area intorno Roma per fasce di pericolosità sismica. "La scossa di stamattina ricade nella fascia verde – spiega il sismologo – che consideriamo di media pericolosità sismica". "Spostandosi verso sud est la fascia diventa gialla, segnalando un aumento della pericolosità, in particolare la zona dei Colli Albani, dove si concentrano anche i terremoti rilevati in passato. Un'altra concentrazione di eventi sismici nei pressi della Capitale emerge nell'area ad est dall'epicentro odierno, a Tivoli e Guidonia, con sismicità più frequente, da media a medio-alta. Spostandoci ancora più ad est, verso le aree appenniniche, i colori diventano arancio, rosso e viola: è dove ci attendiamo i terremoti più forti, dove c'è una pericolosità molto alta, fascia nella quale si inseriscono gli epicentri dei recenti terremoti del 2009 e 2016. Roma si trova in una zona a media pericolosità sismica, dove in passato non si sono registrati terremoti forti, ma alcuni danni sono stati provocati da scosse avvenute in zona apenninica, in particolare quello 1703 in abbruzzo 1915 ad Avezzano".