Terremoto a Roma, INGV: “Potrebbero seguire nuove scosse”
Forte scossa di terremoto a Roma nella sera di domenica 23 giugno: la terra ha tremato diversi secondi prima di fermarsi. L'epicentro è a 3 chilometri a nord di Colonna, nel versante nord dei Castelli Romani e ha avuto una profondità di 9,3 chilometri. "Questo non è tipico dei terremoti di quella zona, che in genere sono superficiali come quello avvenuto a Ischia lo scorso anno – spiega a Fanpage.it Gianluca Valensise, funzionario di sala dell'INGV Roma – Il terremoto avvertito stasera ha natura regionale, quindi ha la profondità tipica delle aree tettoniche non vulcaniche. Questo è importante perché un terremoto di intensità 3.7 in una zona vulcanica come i Castelli avrebbe potuto fare danni, ma fortunatamente risulta che non sia successo nulla". Come riportato dai Vigili del Fuoco, infatti, per ora non sarebbero arrivate chiamate di emergenza o segnalazioni al 112.
Terremoto a Roma, avvertito anche in Abruzzo
"Il quadro della situazione è coerente – continua Valensise – Il terremoto è stato sentito molto forte a Roma, ai Castelli, in Ciociaria, nella provincia di Viterbo meridionale, in Abruzzo, ad Avezzano, a Tagliacozzo. Ci sono state scosse di questo tipo nel passato recente. Non si tratta di un terremoto che in genere ne replica degli altri, ma non è escluso che ce ne siano ulteriori nelle prossime ore. Continuiamo a monitorare la situazione". A Roma, intanto, la metro C è stata chiusa per accertamenti. Al fine di verificare che non ci siano stati danni al sistema di trasporto pubblico, i tecnici stanno monitorando la situazione e facendo i controlli, come da prassi in queste situazioni. La scossa ha spaventato moltissime persone, che si sono riversate in strada. E il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori è arrivato ai Castelli Romani per effettuare un giro di ricognizione e verificare, insieme alla Protezione Civile, eventuali danni.