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Tentato omicidio a piazza Cavour di un 16enne: condannato liceale della Roma bene e nera

Una prima condanna per il tentato omicidio di un 16enne compiuto a piazza Cavuor, compiuto da un gruppo di liceali della “Roma bene” a cascate e coltellate. Stefano Curcio è stato condannato a 4 anni e 8 mesi. A fare da collante alla comitiva che voleva controllare la piazza la comune militanza di estrema destra.
A cura di Valerio Renzi
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Giovani della Roma ‘bene' e ‘neri'. Questo è l'identikit del gruppo che lo scorso 14 ottobre massacrò un 16enne a piazza Cavour, luogo di ritrovo di comitive di ragazzini dei licei di Prati e Roma Nord. Un tentato omicidio per gli inquirenti, compiuto a calci e pugni, ma anche con a colpi di coltello e a cascate. La vittima un 19enne colpevole di aver "invaso" il territorio della banda, di aver forse tentato un approccio di troppo con una ragazza. Ora per quella brutale aggressione – per cui sono finiti a processo in 7 tra cui tre minorenni – c'è una prima condanna. Stefano Curcio, 19enne incensurato che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato vedendosi così la pena scontata, è stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione.

Quella comitiva ‘nera': l'ideologia di estrema destra come collante

Ad accomunare il gruppo di picchiatori, non solo l'appartenenza alla stessa comitiva che si vedeva ogni giorno tra ‘macchinette' e motorini, ma anche la militanza politica nel Fronte della Gioventù, sigla dell'estremismo nero della capitale. L'azione sarebbe stata compiuta dunque, secondo quanto esplicitato dal gip Tamara de Amici nell'ordinanza di arresto, per rimarcare il controllo sul territorio. L'ideologia di estrema destra usato come collante e come copertura ideologica di comportamenti violenti e prepotenze.

L'omertà del gruppo accusato di tentato omicidio

Un senso di appartenenza che si è tradotto in una stretta omertà, tanto che ancora non ha emerso chi ha sferrato le coltellate che potevano essere mortali. A incastrare gli autori del raid le immagini di una telecamera di sicurezza, che ha portato all'arresto dei sette giovani lo scorso gennaio. Ora Matteo Mecucci, Lorenzo Palleschi e Saro Buttafuoco, saranno giudicati con rito ordinario, mentre i tre 17enni coinvolti saranno processati di fronte al Tribunale dei Minori.

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