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Svolta in Curva Nord, dopo l’omicidio di Diabolik si sciolgono gli Irriducibili

Il gruppo degli Irriducibili si scioglie. Dopo trentatré anni, lo striscione che sventolava in Curva Nord sarà ritirato: a partire dalla prossima partita, tutti i tifosi della curva saranno riuniti sotto un’unica sigla, ‘Ultras Lazio. “Come per tutte le cose della vita esiste un inizio e, inevitabilmente, una fine”.
A cura di Natascia Grbic
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Sabato allo Stadio Olimpico si giocherà Lazio-Bologna. E sarà l'ultima volta che lo striscione degli Irriducibili sarà in Curva Nord. Lo ha annunciato il gruppo storico di tifosi laziali, spiegando che "come per tutte le cose della vita esiste un inizio e, inevitabilmente, una fine. C'è un tempo per tutto. Anche su quelle storie fantastiche, gloriose, prima o poi cala il sipario". Fiaccati dagli arresti, senza più un leader dopo l'omicidio di Fabrizio ‘Diabolik' Piscitelli, hanno deciso di porre fine all'esperienza iniziata il 18 ottobre 1987 durante la partita Lazio-Padova. Lo striscione degli Irriducibili sarà sostituito da un più generico ‘Ultras Lazio', che identificherà tutta la curva. "Da oggi ci sarà una svolta epocale, senza precedenti per la Nord. Per la prima volta in curva sarà presente soltanto uno striscione, dietro il quale si identificherà tutta la tifoseria laziale: Ultras Lazio".

Lo scioglimento degli Irriducibili dopo l'omicidio di Diabolik

"Dopo trentatré anni abbiamo deciso di sciogliere il gruppo che ha scritto pagine importanti di storia, gloriose, che ha semplicemente rivoluzionato il panorama ultras, non soltanto italiano, ma anche internazionale – continua il comunicato – Un gruppo invidiato dal mondo intero che, purtroppo, ha perso sette mesi fa uno dei suoi e dei nostri leader più carismatici: Fabrizio". Proprio l'omicidio del capo ultras e boss della criminalità organizzata romana, ha segnato un punto di svolta nella decisione presa dagli Irriducibili.

L'omicidio di Fabrizio Piscitelli al parco degli Acquedotti

Piscitelli è stato ucciso il 7 agosto 2019 poco dopo le 18 al parco degli Acquedotti a Roma. Subito gli inquirenti hanno iniziato a battere la pista della criminalità organizzata: perché l'omicidio del capo ultras è stata una vera e propria esecuzione. L'assassino materiale non è mai stato trovato, ma alcuni mesi dopo un'inchiesta sulle piazze di spaccio nella capitale ha fatto emergere come Diabolik fosse a capo di un gruppo criminale che trattava con tutti: camorra, ‘ndrangheta, mafia albanese. Diabolik era così importante nel mondo della mala, che nel 2017 ha fatto addirittura da garante tra il clan degli Spada e quello degli Esposito nella guerra a Ostia per il controllo del territorio. Qualcuno, alla fine, ha deciso di far saltare la pax mafiosa. Ma quel qualcuno non ha ancora un nome.

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